Politica Sanità Lecce Pronto Soccorso, assunti 57 infermieri nell’organico Il fabbisogno di personale nei Pronto Soccorso è stato ampiamente coperto. La Cgil critica. Oltre ai sessanta OSS in arrivo, la ASL Lecce ha provveduto sin da giugno a rinforzare gli o... 25/07/2018 a cura della redazione circa 3 minuti Il fabbisogno di personale nei Pronto Soccorso è stato ampiamente coperto. La Cgil critica. Oltre ai sessanta OSS in arrivo, la ASL Lecce ha provveduto sin da giugno a rinforzare gli organici infermieristici necessari a rispondere alle esigenze, anche in base agli accessi registrati, in particolare, nei periodi estivi degli anni precedenti. L’Area Personale, infatti, ha contrattualizzato a tempo determinato un totale di 57 infermieri, sette in più rispetto al preventivato. Va detto che, nello stesso tempo, vi sono state sedici dimissioni, per cui si è reso necessario assumere altre unità. Nel dettaglio, il Pronto Soccorso dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce ha in organico 41 infermieri a fronte di 7600 accessi (di cui l’84% codici verdi e bianchi) registrati nell’agosto 2017. Il PS di Gallipoli dispone di 24 infermieri (con 4078 accessi nello stesso periodo), Casarano di 19 (con 3344 accessi), Scorrano 23 (con 2761 accessi). A Copertino, invece, il Pronto Soccorso ha in servizio 25 infermieri (per 3855 accessi, sempre ad agosto 2017), destinati ad aumentare con la ricollocazione del personale proveniente dai reparti dismessi in base al Piano di Riordino; discorso valido anche per il Pronto Soccorso di Galatina, che ha in organico 20 infermieri (per 2425 accessi) e ne riceverà altri attraverso la prevista ricollocazione. Si tratta di una dotazione organica, al netto del personale in malattia o in ferie, in grado assolutamente di assicurare una adeguata turnazione (di norma sei infermieri per turno nel Ps del “Fazzi” e tre in tutti gli altri presidi) e una normale attività in tutti i Pronto Soccorso degli ospedali salentini, anche nel periodo estivo. Del resto, alla Direzione Generale non giungono particolari segnalazioni di criticità dalle direzioni ospedaliere. «Diffondere notizie diverse e, peggio, non veritiere – commenta il Direttore Generale ASL Lecce, Ottavio Narracci – non fa altro che generare ingiustificati allarmismi nella popolazione, di fatto contribuendo a far crescere un senso di sfiducia verso il sistema sanitario che, invece, ha come obiettivo quotidiano proprio la garanzia della salute dei cittadini, non disgiunta dalla tutela dei lavoratori. Naturalmente, per ciò che riguarda l’azienda sanitaria, chi si rende protagonista della diffusione di tali allarmi dovrà assumersene la responsabilità». Di tutt'altro parere il segretario provinciale della Fp-Cgil di Lecce, Floriano Polimeno, precisa come «dei 57 infermieri arruolati a giugno (della quale una buona parte prenderà servizio dal 1° agosto) a cui fa riferimento la Asl, solo una piccola parte sia stata assegnata ai pronto soccorso. La maggior parte di essi infatti è stata assegnata in reparti di degenza che si trovavano già in sofferenza di organico. Fa riflettere la ricognizione effettuata dalla Direzione Generale e diffusa oggi ai media. Innanzitutto perché parametra la consistenza del personale sui flussi dello scorso anno, ignorando il fatto che nel frattempo la rete ospedaliera salentina sia stata ulteriormente modificata. Infatti l’accorpamento dei reparti di degenza tra i nosocomi di Galatina e Copertino ha incrementato il flusso di pazienti nei pronto soccorso di Lecce, Gallipoli, Scorrano e Casarano. Il numero di accessi pertanto quest’anno tenderà a salire: ne è prova il flusso registrato nel pronto soccorso del “Fazzi” nel fine settimana tra il 13 ed il 14 luglio, quando il personale ha dovuto fronteggiare una notte di lavoro da trincea. In merito all’ospedale di Gallipoli, più volte abbiamo segnalato come la dislocazione delle varie torri determini lo spostamento continuo di Operatori socio-sanitati (Oss) e infermieri dal pronto soccorso verso i distanti reparti di degenza. Ne consegue che per ore ogni giorno il personale è costretto a fare la spola da una parte all’altra dell’ospedale, anche solo per trasportare i degenti. Anche per tale ragione per tutti i pronto soccorso in questione abbiamo chiesto il raddoppio della dotazione organica degli Operatori socio-sanitari. Senza considerare il numero di trasporti secondari fra i vari presìdi che coinvolgono il personale infermieristico, costretto ad abbandonare il proprio pronto soccorso per accompagnare i pazienti in altre strutture. Da tutto ciò si desume come la dotazione organica sia insufficiente, a differenza di quanto affermato dalla direzione generale. Siamo certi, inoltre, che dai reparti siano partite richieste di incremento del personale, pena il blocco delle ferie. Non è abitudine della nostra Organizzazione sindacale creare inutili allarmismi, tantomeno creare un clima di sfiducia intorno alla sanità pubblica: vorremmo solo che il sistema funzionasse a tutela della salute dei cittadini e delle condizioni di lavoro degli operatori. Invito per questo motivo il direttore generale Narracci a fare un sopralluogo nei pronto soccorso della provincia: si renderà conto in questo modo che abbiamo soltanto raccontato la realtà».
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