Politica 

Radio Padania? Poca sintonia con il Sud

Da circa un mese l’emittente lombarda ha iniziato a trasmettere anche nel Salento, occupando in maniera illegittima le frequenze di Radio Nice. Ma, soprattutto, riportando contenuti offensivi e ...

Da circa un mese l’emittente lombarda ha iniziato a trasmettere anche nel Salento, occupando in maniera illegittima le frequenze di Radio Nice. Ma, soprattutto, riportando contenuti offensivi e violenti contro i meridionali    105.6 Mhz. È questa la frequenza della discordia, che dal 17 dicembre scorso, sta facendo parlare l’intero Salento a causa di una vera e propria occupazione da parte di Radio Padania. L’emittente varesina ha iniziato a trasmettere nel nostro territorio attraverso il ripetitore (nella foto) posto a circa 10 chilometri da Leuca. Una scelta dettata da logiche commerciali (la politica centra poco) ma che ha innescato polemiche a non finire per il modus operandi dell’emittente. La scelta della frequenza, infatti, non è avvenuta in base alla disponibilità dello spettro di trasmissione ma, in barba a qualsiasi logica di rispettosa concorrenza, in diretta sovrapposizione a operatori già esistenti, cioè Radio Nice del gruppo Mixer Media.  La radio leghista può in effetti agire in regime di semi-monopolio, occupando, valorizzando, permutando o rivendendo le frequenze secondo quanto stabilito per legge, in quanto appartenente ad una categoria protetta, cioè le “radio comunitarie”. Si tratta di emittenti senza scopo di lucro, che non dovrebbero ricevere introiti rilevanti dalla pubblicità il cui tetto massimo è del 5% per un’ora di trasmissione e i cui contenuti culturali, etnici e religiosi sono omogenei per aree geografiche e popolazioni minoritarie. La situazione in Italia è abbastanza definita: oltre a Radio Padania c’è anche Radio Maria, secondo quanto stabilito da una norma presente nella Finanziaria del 2001. Ed è proprio nella legislazione dell’epoca che l’emittente varesina trova la forza (e la scappatoia) per poter agire in maniera assolutamente disinvolta: le radio comunitarie possono occupare le frequenze, al fine di completare la copertura nazionale, a patto di non interferire con le altre emittenti. Un’operazione semplice, che richiede solo un avviso di attivazione al Ministero delle Comunicazioni. Passati  90 giorni e in mancanza di segnalazioni di interferenze, le radio comunitarie possono utilizzare senza alcuna limitazione le nuove frequenze, quindi anche rivenderle o permutarle. Dal 2002 Radio Padania Libera ha occupato un numero di frequenze che oscilla tra le 200 e le 250, e che con il sistema appena descritto ha raggiunto l’obiettivo di trasmettere quasi in tutta Italia, acquisendo un’enorme forza commerciale.  Una prevaricazione che ovviamente non ha fatto piacere al legittimo detentore della frequenza cioè al Gruppo Mixer Media che ha iniziato una campagna contro l’occupazione e soprattutto contro i contenuti altamente offensivi verso i meridionali che dalle frequenze della radio ogni giorno vengono riversate nell’etere anche salentino. Una campagna che ha spinto l’editore Paolo Pagliaro a pubblicare una video lettera diretta all’onorevole eurodeputato della Lega, Matteo Salvini: “I contenuti piuttosto violenti ed offensivi nei confronti di noi meridionali -commenta Pagliaro- rischiano di trasformare il vostro pragmatismo in razzismo. È per questo motivo che vorrei invitarla a casa mia, nel Salento, per trascorrere le sue prossime ferie estive. Ho una villetta in una località del basso adriatico, Campoverde, ed è lì che vorrei ospitarla per farle apprezzare ciò che forse non ha avuto la fortuna di conoscere, l’avventura di vivere salentino”. 

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