Salute Sette Lecce Cardiopatie: cura, controlli e stile di vita per un cuore sano Anche il cuore dei grandi calciatori di “serie A” va nel pallone. Eppure, siamo sempre stati abituati a pensare che un atleta di quei livelli sia un “eroe invincibile” dal punt... 21/04/2018 a cura della redazione circa 4 minuti Anche il cuore dei grandi calciatori di “serie A” va nel pallone. Eppure, siamo sempre stati abituati a pensare che un atleta di quei livelli sia un “eroe invincibile” dal punto di vista fisico. Invece il cuore può fare brutti scherzi, nascondendo cardiopatie congenite persino ai potenti screening dei migliori medici sportivi. Davide Astori, capitano della Fiorentina 31enne, è morto dopo 10 anni di calcio: era giovane, robusto e apparentemente in ottima salute. Stessa sorte per Piermario Morosini, stroncato da un arresto cardiaco durante Livorno-Pescara nel 2012. Le morti choc nel mondo del calcio sono state diverse, come anche in altri sport: il fatto è che il cuore può tradirci. Sono casi molto rari, ma si sono verificati. Oggi parleremo delle cardiopatie e di come prevenirle con il primario dell’ospedale Vito Fazzi, il cardiochirurgo Giovanni Casali, nato a Savona, ma di origini salentine. CARDIOPATIE, COSA SONO E COME PREVENIRLE Innanzitutto, le cardiopatie sono malattie che interessano il cuore: malfunzionamento o malformazione (problema strutturale e anatomico). Le cardiopatie possono essere congenite oppure acquisite. Quelle congenite possono essere severe (quando il neonato nasce con un colorito bluastro) e richiedere un intervento urgente, oppure “moderate” e “lievi”. Rischia di ammalarsi, invece, il cuore delle persone obese, diabetiche o ipertese. Dopo i quarant’anni, è sempre necessario fare dei controlli di routine. Attenti ai dolori al torace: in questo caso rivolgetevi subito al medico. Mai sottovalutare i sintomi: le cardiopatie, se prese in tempo, possono essere curate evitando gravi rischi. Ad ogni modo, è fondamentale uno stile di vita ricco di movimento, sana alimentazione e aria pulita. SINTOMI E CURA DELLE CARDIOPATIE Il sentirsi stanchi e affaticati è uno dei sintomi delle cardiopatie, ma non bisogna trascurare la dispnea (fame d’aria), dolori al torace e palpitazioni. Tra le cause delle cardiopatie c’è l’insufficienza renale, i tumori, l’abuso di farmaci, alcol, esposizione a fattori inquinanti e malattie infettive durante la gravidanza. Se siete malati di cuore, dimenticatevi il fumo, l’alimentazione pericolosa ed eccessiva e tornate a fare sport. In alcuni casi sarà necessaria la terapia farmacologica o gli interventi chirurgici come l’angioplastica, l’impianto by-pass aorto- coronarico o pacemaker. Nei casi peggiori si ricorre al trapianto del cuore. Le cardiopatie congenite si combattono quasi sempre attraverso la chirurgia. L’INTERVISTA AL CARDIOCHIRURGO GIOVANNI CASALI, PRIMARIO DEL FAZZI Perché anche il cuore dei grandi calciatori può andare nel pallone? “Ci sono condizioni di rischio di morte improvvisa che in genere dovrebbero essere intercettate dagli screening, però possono esserci delle particolari patologie che può essere difficile individuare. Più che altro si tratta di disturbi del ritmo cardiaco che in un elettrocardioramma non affiorano. Ma è veramente raro che non si riesca a intercettare una patologia simile”. Mi consenta la domanda da profano: si muore per disturbi del ritmo cardiaco? “Sì, ci sono anomalie congenite del ritmo cardiaco che possono innescare tachicardie pericolose con esiti fatali. Ma sono condizioni eccezionalmente rare”. La prevenzione funziona sempre? “Funziona, ma ci sono rarissimi casi che sfuggono agli screening. La medicina non è mai un calcolo matematico e prevedibile senza nessun margine d’errore. Le più comuni forme a rischio di morte improvvisa vengono riscontrate molto facilmente, come le cardiomiopatie ipertrofiche e altro”. Quali esami consiglia per togliersi ogni dubbio e a che età è necessario approfondire? “Se non siamo persone particolarmente esposte come gli atleti, bastano esami normali: dobbiamo controllare il nostro cuore, a partire dalla quinta decade in poi, con elettrocadiogramma, prova da sforzo ed esame morfologico (ecocardiogramma), per prevenire la cardiopatia ischemica. Per la popolazione comune non servono altri esami”. Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare? Cosa fa male al nostro cuore? “La cardiopatia ischemica ha alcuni fattori di rischio che sono l’alimentazione sbagliata, il tabagismo, la droga (in particolare cocaina, anfetamine e altro). Anche l’inquinamento può avere una correlazione”. Lo sport non fa mai male? “Non fa mai male in un cuore sano. Lo sport fa bene”. La scienza ha fatto grandi passi in avanti anche per quanto riguarda il trapianto del cuore. Il Vito Fazzi mantiene il passo? “Per quanto riguarda la trapiantologia, si tratta di un settore che spetta alla pianificazione sanitaria nazionale: il Ministero dà le autorizzazioni per un centro trapianti regionale, se parliamo di trapianto di organo biologico. Il centro di trapianti comunque è Bari. Per quanto riguarda l’istallazione delle pompe artificiali che supportano il cuore, invece, il Fazzi potrà essere un centro all’avanguardia, ma bisogna aspettare il nuovo Centro. Sono necessarie strutture avanzate: siamo in dirittura d’attivo con il nuovo Dipartimento d’emergenza, dove saranno collocate tutte le chirurgie d’urgenza”. Gaetano Gorgoni
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