Cronaca Parabita 

Annullato lo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Parabita. Il Tar accoglie il ricorso

I giudici hanno accolto il ricorso degli amministratori contro il decreto del Presidente della Repubblica.   Il Tar Lazio ha annullato lo scioglimento per mafia del consiglio comunale di ...

I giudici hanno accolto il ricorso degli amministratori contro il decreto del Presidente della Repubblica.   Il Tar Lazio ha annullato lo scioglimento per mafia del consiglio comunale di Parabita accogliendo il ricorso presentato dal sindaco Cacciapaglia e da altri amministratori contro il decreto del presidente della Repubblica emanato su richiesta del Prefetto Claudio Palomba. Nella lunga disamina dei giudici amministrativi sono due gli elementi più volte messi in rilievo e che hanno portato ad annullare il provvedimento: “Le vicende penali da cui ha preso avvio l’indagine amministrativa riguardavano essenzialmente e direttamente il solo vicesindaco e per fatti anteriori alle elezioni del 2015; “tutti gli episodi considerati nelle relazioni – quella del Prefetto di Lecce e del giudizio del Presidente - non pongono in evidenza elementi concreti, univoci e rilevanti, inseriti nello sfondo di riferimento, idonei a configurare la compromissione del buon andamento o dell'imparzialità dell’amministrazione comunale [...] a causa di infiltrazione da parte della malavita locale”. In breve il Collegio ritiene che l'amministrazione del sindaco Cacciapaglia non abbia subito l'influenza del clan in quanto il vicesindaco Giuseppe Provenzano, eletto nel 2015, si dimise dopo un mese e fu reintegrato nell'ottobre dello stesso anno per poi finire in manette due mesi dopo, nel dicembre del 2015 “con evidente pressoché nulla capacità di inquinare l’operato della giunta e dell’amministrazione comunale in genere, come ammesso anche nei provvedimenti cautelari penali”. A pesare anche una certa “genericità” nel riportare casi ed episodi in cui si sarebbero manifestati concretamente i contatti tra la malavita organizzata ed esponenti dell'amministrazione: dalle presunte pressioni per assumere uomini vicini al clan nella società che gestisce l'igiene urbana, al mancato sgombero di alloggi popolari occupati da persone contigue a pregiudicati fin alla consegna di voucher e all'episodio dei cori ultras a sostegno del vicesindaco arrestato.

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