Politica Lecce 

Carlo Salvemini incontra il Prefetto: "I consiglieri si dimettano entro il 24 per votare a giugno"

Il sindaco ha avviato l'iter che porterà alla modifica della composizione del consiglio comunale.  Il sindaco Carlo Salvemini ha incontrato questa mattina il Prefetto di Lecce Claudio Pal...

Il sindaco ha avviato l'iter che porterà alla modifica della composizione del consiglio comunale.  Il sindaco Carlo Salvemini ha incontrato questa mattina il Prefetto di Lecce Claudio Palomba per avviare l'iter di modifica del consiglio comunale alla luce della sentenza di ieri del Consigloio di Stato. “Come ho anticipato ieri intendo compiere tutti gli atti necessari per garantire ai consiglieri comunali eletti nelle liste che hanno sostenuto Mauro Giliberti di poter esercitare il loro diritto di scelta riguardo lo scioglimento del consiglio comunale mediante raccolta contestuale di 17 firme. E consentire – in tal modo – di poter tornare al voto tra il 15 aprile ed il 15 giugno 2018. È questa l’unica possibilità che resta per poter ridare subito la parola agli elettori. Ogni altra opzione – a partire dalle mie dimissioni – aprirebbe un commissariamento del Comune fino alla primavera del 2019. Per poter intraprendere il percorso indicato è necessario che il DPR di scioglimento venga firmato entro il 24 febbraio. Occorre pertanto garantire una tempistica adeguata. Questo significa che – non appena ricevuto comunicazione dalla Prefettura del verbale che indica i nuovi consiglieri comunali – si provvederà alla convocazione del consiglio comunale ai sensi dell’art. 90 comma 3 del Regolamento: “nei casi di urgenza l’avviso con il relativo ordine del giorno deve essere consegnato almeno 24 ore prima della seduta”. Rispettando questa tempistica saremo in condizione di ripristinare la legittima composizione del Consiglio Comunale e riconoscere ai neo eletti l’esercizio pieno dei loro diritti, compreso appunto quello di poter firmare per lo scioglimento dell’assemblea. Questo è il percorso più lineare e trasparente per mettere ciascuno nelle condizioni di esercitare sino in fondo le proprie volontà politiche di fronte alla cittadinanza”.

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