Disservizi postali, Salvatore Capone interroga il Governo

Il parlamentare salentino ha chiesto delucidazioni sulla situazione di difficoltà denunciata da numerosi sindaci salentini. “Privare i cittadini di un servizio essenziale come quello postale è incomprensibile, soprattutto quando quel servizio si configuri come pubblico. Sono stato Sindaco anch’io e capisco quanto un disservizio del genere pesi sulle comunità amministrate, quando non crei veri e propri problemi anche di natura più delicata e complessa”. Lo dichiara Salvatore Capone, parlamentare Pd, che in queste ore ha inviato a Poste Italiane una sollecitazione annunciando anche una interrogazione al Governo, circa la situazione di difficoltà denunciata da numerosi sindaci salentini. “Già nei giorni scorsi -prosegue Capone- avevo rivolto una uguale sollecitazione per la Marina di Frigole. Oggi faccio mia la protesta dei Sindaci salentini che lamentano servizi a singhiozzo evidentemente insufficienti, lacunosi e problematici, a causa della carenza di personale come peraltro confermato anche dalle parti sociali. E tutto questo a pochi giorni dall’Audizione informale alla Camera dell’amministratore delegato di Poste che, viceversa, lasciava presagire l’avvio di una nuova stagione anche nella relazione con i territori. I Sindaci hanno pienamente ragione nel protestare dal momento che la carenza del servizio postale è un vero vulnus direttamente connesso alla qualità della vita e all’esercizio di funzioni di primaria importanza. Per questo è necessario, e in questa direzione va quanto scritto a Poste, che il nuovo Piano industriale dell’Azienda voglia e sappia contemperare le esigenze dei Centri urbani più popolosi con quelle delle comunità periferiche dove le persone residenti hanno in ogni caso uguali diritti relativamente all’erogazione di servizi di pubblica utilità come sono, incontrovertibilmente, quelli erogati da un Ufficio postale. Comprendo benissimo la diversificazione degli asset e come la distribuzione postale o anche altri servizi erogati rischino di apparire meno importanti e meno remunerativi. Poste eroga un servizio pubblico, ed è necessario che valuti il rapporto costi/benefici alla luce di questo”.