Ambiente Nardò Area marina protetta, Nardò insiste per l'ampliamento Il coordinatore Natalizio “chiama” Boero: “Ci aiuti a far rientrare in Amp il "niente" di Portoselvaggio”. Nardò torna a chiedere l’ampliamento dell&r... 21/07/2017 a cura della redazione circa 2 minuti Il coordinatore Natalizio “chiama” Boero: “Ci aiuti a far rientrare in Amp il "niente" di Portoselvaggio”. Nardò torna a chiedere l’ampliamento dell’Area Marina Protetta di Nardò e Porto Cesareo e lo fa con le parole del coordinatore del Parco di Portoselvaggio e Palude del Capitano Mino Natalizio che rivolge un appello a Ferdinando Boero, docente di Zoologia all’Università del Salento. “Condivido - fa sapere - le considerazioni di un recente intervento del professor Ferdinando Boero sulla necessità di tutelare e salvaguardare, attraverso le Aree Marine Protette, il “niente” rappresentato da un posto selvaggio in cui prevale la natura e non c’è, appunto, niente altro che possa interferire con paesaggio e biodiversità. Anche, se a dire il vero, lo stesso discorso può valere per le emergenze archeologiche attraverso l'istituzione di Parchi Archeologi ed Ecomusei. In ogni caso, chiediamo un autorevole intervento del professore, che è uno dei massimi scienziati a livello continentale di Zoologia Marina, per aiutarci a completare l'iter istitutivo che porti all'ampliamento del tratto di mare prospiciente il Parco a terra di Portoselvaggio. “Sono ormai passati oltre 10 anni - continua - da quando ebbe inizio l’iter istitutivo per l’aggiornamento dell'Area Marina Protetta di Nardò e di Porto Cesareo, senza che lo stesso si sia definitivamente concluso. Questo a causa di un esasperato e ingiustificato campanilismo da parte di Porto Cesareo e nonostante il parere favorevole della Conferenza Unificata. Tanti anni e tanta acqua sotto i ponti sono passati, nel frattempo Nardò e Porto Cesareo hanno condiviso progetti attraverso il SAC Arneo /Costa dei Ginepri, la stessa AMP, il GAL Terra d’Arneo, nonché la gestione di importanti questioni ambientali come la depurazione e altro ancora. Insomma, si sta lavorando sempre più (anche con Gallipoli) in un’ottica di “sistema” e non di campanile. Ecco perché davvero diventerebbe incomprensibile se si continuasse ad osteggiare un ampliamento che non farebbe altro che aumentare il valore del “niente” e di tutta l'Area Marina Protetta. Con l’occasione, peraltro, si potrebbe anche ridefinire la zonizzazione individuando la riserva integrale nel tratto di mare di fronte alla cosiddetta Punta della Lea, visto che ne ha le peculiarità. “So - conclude Mino Natalizio - che il professore Boero non si tirerà indietro. Sono convinto che accoglierà questo invito e farà da tramite tra le istituzioni coinvolte”.
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