Ambiente Lecce 

Impianto di compostaggio Metapulia, negato il rinvio della conferenza dei servizi

L’assessore Andrea Guido critico verso la decisione del servizio Ambiente della Provincia. Nessun rinvio per la conferenza dei servizi sull’impianto di compostaggio Metapulia. Lo precisa ...

L’assessore Andrea Guido critico verso la decisione del servizio Ambiente della Provincia. Nessun rinvio per la conferenza dei servizi sull’impianto di compostaggio Metapulia. Lo precisa l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido, dopo la ricezione della nota di Rocco Merico, Dirigente del Servizio Tutela e Valorizzazione Ambiente della Provincia di Lecce. La conferenza si svolgerà in simultanea e modalità sincrona il prossimo 8 giugno ai fini del rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale e dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e riguarderà il progetto per la realizzazione di un impianto per il trattamento della frazione organica della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e per la produzione di compost e bio metano  da realizzarsi nei pressi della Zona Industriale di Lecce e Surbo su proposta della ditta Metapulia srl. L’assessore Andrea Guido aveva immediatamente chiesto il rinvio della conferenza tecnica affinché potesse prendervi parte la nuova amministrazione che andrà insediarsi a Palazzo Carafa dopo le prossime elezioni. “Sono contrario alla realizzazione dell’impianto perché il sito previsto è troppo vicino al centro abitato e alle sedi di alcune aziende che producono generi alimentari, in considerazione dell’entità e dell’importanza del progetto presentato - dichiara l’assessore leccese - della grande rilevanza che esso assume nei confronti dei cittadini residenti nelle aree limitrofe. Evidentemente all’ente Provincia, tutto ciò non importa. Il coinvolgimento dei cittadini attraverso i propri rappresentanti ancor meno. E ci risiamo. Grandi opere calate dall’alto. Senza che sia perseguita una partecipazione popolare legittima. La motivazione data dal dirigente provinciale è stata che il rinvio avrebbe determinato non poche difficoltà nei confronti degli enti già convocati. Queste amministrazioni non sono enti di diritto pubblico e non perseguono come fine ultimo l’erogazione di servizi in favore dei cittadini? Allora? Non sarebbe loro dovere fare in modo di cogliere in maniera saggia le opinioni degli stessi dialogando con i nuovi rappresentanti eletti? Vengono pagati per questo o sbaglio? Qui si sta perdendo davvero il senso della gestione della cosa pubblica”.

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