Luoghi Gallipoli La bianca Torre del Pizzo, ecco la storia dell'antica fortezza Eretta nel '500 in un'oasi all'estremità di Gallipoli, la torre fungeva da sentinella di pietra a protezione della costa salentina. In uno dei tratti più belli della costa gallipolina... 29/03/2017 a cura della redazione circa 1 minuto Eretta nel '500 in un'oasi all'estremità di Gallipoli, la torre fungeva da sentinella di pietra a protezione della costa salentina. In uno dei tratti più belli della costa gallipolina, presa d'assalto dai turisti durante tutta l'estate, bianca e abbracciata da una manciata di gradini si erge la Torre del Pizzo. Come racconta la pagina Stanze-storie dal Salento, la torre è stata eretta nel 1569 per volere del viceré spagnolo Pietro da Toledo, che immaginava la costa salentina interamente cinta da sentinelle di pietra e protetta dagli invasori. La torre comunica a Nord con Torre San Giovanni la Pedata e a Sud con Torre Suda, nella marina di Racale e un tempo era chiamata di Catriero, dal greco akroterion che significa promontorio. Poco lontano dalla torre, una distesa di scogli che regala alcuni dei tramonti più belli di tutta la stagione. La torre è parte del Parco Naturale dell’Isola di Sant’Andrea e di Torre del Pizzo, immersa nei cespugli della macchia mediterranea e della gariga. Con la città vecchia alle spalle, la strada per giungere alla torre è un viale dorato di grano, dove ammiccano vecchi ruderi, tracce di muretti a secco e scheletri di antiche masserie. Lasciando la torre, il viaggio in uno dei tratti più poetici della costa gallipolina continua lungo la palude de Li Foggi, area più umida dove tra la fitta vegetazione dei Samari, scorre uno dei canali più importanti dell’intero versante ionico, che si allunga per circa 7 chilometri. Qui un’antica storia si racconta a orecchie purtroppo sempre più sorde, quella della chiesa dedicata a San Pietro, dove secondo la leggenda il santo proveniente dall’Oriente si fermò per celebrare una messa, un capolavoro d’architettura normanna che oggi giace nell’abbandono. Volgendosi di nuovo verso il mare, i girotondi di pini d’Aleppo, pini marittimi e acacie fanno della pineta della Punta della Suina uno splendido preludio a una delle più belle spiagge del Salento, mentre sulle dune, quando i tronchi si diradano, spunta il ginepro fenicio, l’orizzonte cristallino, la sabbia finissima.
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