Ambiente Politica Lecce Pini di piazza Mazzini, le associazioni: "Alberi bene comune, un piano per il verde pubblico" Le associazioni, dopo un incontro con l'assessorato al verde pubblico del comune di Lecce, presentano le proposte per la salvaguardia dei pini e del verde. “Prima di agire, bisogna considerare i... 27/02/2017 a cura della redazione circa 2 minuti Le associazioni, dopo un incontro con l'assessorato al verde pubblico del comune di Lecce, presentano le proposte per la salvaguardia dei pini e del verde. “Prima di agire, bisogna considerare il danno ai cittadini”. Ecco le contro-proposte. Il verde pubblico come bene comune, come elemento da salvaguardare. Alla vigilia del piano di abbattimento dei pini di piazza Mazzini, considerati pericolosi per la sicurezza dei cittadini, le associazioni fanno il punto sulla situazione, inoltrando all'assessorato competente una serie di proposte tese a salvaguardare il paesaggio urbano ed il verde. Un cambio di prospettiva che rimanda all'amministrazione la responsabilità di una scelta che può avere ripercussioni più ampie e che coinvolge l'idea stessa di città e di cittadinanza. Ad una settimana dall'incontro con l'assessore Messuti ed i responsabili dell’Ufficio al verde pubblico del Comune di Lecce (lo scorso 21 febbraio), e alla luce delle informazioni acquisite, le associazioni rilanciano sollecitando l'immediata adozione di un Regolamento e di un Piano per il Verde Urbano. Al piano di abbattimento rispondono poi con delle proposte operative finalizzate alla salvaguardia di quanti più alberi possibile. Nello specifico, spiegano, piuttosto che tagliare sic et simpliciter, si potrebbero mettere in sicurezza gli alberi “ampliando le aiuole alla base degli alberi considerati, ovvero di sostituire completamente i marciapiedi esistenti nella fascia di connessione tra le due corsie di scorrimento delle auto con una pavimentazione a livello stradale realizzata in materiale drenante”, sostituendo “gli esemplari che verranno individuati come deboli o pericolosi con nuove essenze, indicate da agronomi esperti incaricati dal Comune”. L'obiettivo delle associazioni è dunque quello di trasformare Piazza Mazzini da semplice crocevia e area di parcheggio di automobili a “parco urbano caratterizzato dall’incremento della mobilità dolce e delle aree di transito e sosta pedonali”, ma per farlo è necessario non eliminare le alberature storiche della città, “poiché tale azione comprometterebbe irrimediabilmente la virtuosa trasformazione di questa storica piazza”. Non solo, perché - partendo dall'assunto che è necessario “considerare primariamente il danno alla salute dei cittadini e i danni di tipo biologico, paesaggistico, di privazione di bene comune, dunque anche erariale per tutta la comunità” - le associazioni ribadiscono che non si può non considerare che gli alberi sono un bene costato negli anni anche denaro pubblico. Detto in altri termini, potature eccessive od errate e l’eventuale decisione di eliminare anche parzialmente il patrimonio verde della città comporterebbe un “danno alla collettività”. Le proposte sono state sottoscritte da Alessandro Presicce (Adoc), Giuseppe Raganato (Catone - Peppino Basile), Maria Cucurachi (Comitato verde Santa Rosa), Giovanni Seclì (Forum Ambiente e Salute), Alessandro Leucci (Lecce Bene Comune), Mario Fiorella (Italia Nostra), Riccardo Rella (Speleotrekking), BrunoVaglio (Agronomo Paesaggista), Vittorio De Vitis (Wwf Salento).
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