Musica Casarano Copertino Galatina Gallipoli Lecce Maglie “Petipitugna”, nell’album di Mino De Santis le storie di un Salento autentico Il quarto album in studio dell’artista salentino rafforza la dimensione narrativa che ha sempre caratterizzato l’autore: De Santis si conferma capace di dosare malinconia ed ironia. Era d... 16/10/2016 a cura della redazione circa 3 minuti Il quarto album in studio dell’artista salentino rafforza la dimensione narrativa che ha sempre caratterizzato l’autore: De Santis si conferma capace di dosare malinconia ed ironia. Era difficile immaginare che dopo un album intenso e maturo come “Muddhriche” si potesse far meglio, e, invece, il ritorno di Mino De Santis in studio spiazza ad ogni ascolto e rivela un prodotto persino migliore. “Petipitugna”, questo il titolo singolare del quarto disco del cantautore salentino, che coincide con una svolta editoriale e col nuovo sodalizio a fianco di Andrea Baccassino, cabarettista e produttore, è un viaggio in tredici canzoni, tra immagini, volti, aneddoti e filastrocche che parlano di una terra, il Salento, della sua gente e di quelle storie, tra passato e presente che la rendono bella e contraddittoria. È un narratore prezioso De Santis e il suo racconto ha la forza di essere originale, riconoscibile e autentico: per questo il pubblico si è affezionato alle sue canzoni, ai personaggi della sua personale galleria. E “Petipitugna” non delude chi vuole ancora farsi ammaliare dall’ironia e dalla malinconia delle sue storie. Che poi questo sia un album ispirato lo si capisce, scorrendo le tracce e riconoscendo tra loro diverse destinate a diventare nei concerti patrimonio apprezzato del già ricco repertorio dell’autore. È vero, forse l’espediente di eseguire in pubblico prima i suoi brani e poi pubblicarli, come dice scherzosamente il diretto interessato “per imitare i Pink Floyd” (è il caso de “Lu blues te le patate”, hit gettonatissima nei live), ha dei vantaggi in questo senso, creando subito affezione e coinvolgimento, ma è dalle canzoni nuove che arrivano i momenti più densi dell’intero disco. “N’cera na fiata”, ad esempio, che apre l’album, è una canzone manifesto dove al centro c’è proprio l’arte del racconto, che scorre seguendo un ritmo lento ma incisivo, scandito dalla batteria, e dentro uno scenario di memorie, d’infanzia e volti che costruiscono il mosaico di una terra, fatta di riti sempre uguali a se stessi, ma profondamente poetica e umana. E sembra di vederli davvero l’anziana che lavorava ai ferri e poi recita il rosario, il vecchio che esce a fumare, e la “muscia nchiata” senza padrone. “Lu fiju a Milanu” è un pezzo che parla di emigrazione, di questa coppia di genitori che attende il ritorno annuale del figlio, partito al Nord a trovare fortuna, dove Milano diventa gioia e dolore, perché ha tolto un affetto prezioso ma, dall’altra parte, lo ho aiutato a realizzarsi. “Jeu e lu mesciu” è forse il brano più intimo e malinconico di “Petipitugna” in cui emerge un rapporto personale e speciale di un giovane apprendista col suo “mesciu lattatore”, mentre “Tuce” è una poesia, che si muove su una musica ariosa. “Spiaggia proletaria”, “Lu blues te le patate”, “Cippi Cioppi” e “Carmelo il carlino” rappresentano i brani dove emerge maggiormente l’ironia di De Santis. Chiude il disco l’irriverente e scanzonata “Smommulandu”. Tanta la qualità anche nella scelta dei suoni, grazie agli arrangiamenti di Marcello Zappatore e alle numerose collaborazioni che arricchiscono l’album (Stefano Rielli, Dario Congedo, Pantaleo Colazzo, Valentina Marra, Angela Cosi, Mauro Semeraro, Ovidio Venturoso, Massimo Marcer, Giuseppe Delle Donne, Emanuela Gabrieli, Andrea Doremi). Un passaggio inevitabile è quella sulla centralità del “dialetto”: De Santis racconta le sue storie, con ironia e leggerezza, scegliendo una lingua popolare e avendo il merito di rivalutarla, elevandola a poesia. E se l’album lascerà molti a chiedersi senza soluzione cosa davvero significhi “Petipitugna”, d’altra parte, conferma il talento di un artista, sempre più maturo e necessario. Mauro Bortone
Musica Ouverture del concerto Pink Floyd a Lecce 15/03/2024 Promossa dalla Provincia di Lecce, si terrà oggi, alle 18:30, nell’Auditorium del Museo Castromediano. Ingresso gratuito.
Cronaca A Lecce ''Io M'ARZO e l'OTTO ogni giorno 2024'' 09/03/2024 Il 17 marzo serata di solidarietà, moda, musica, spettacolo, beneficienza e riflessione con Mauro Pulpito e Barbara Politi con protagoniste le donne dello Spazio Benessere ''A Sua Immagine'' del Polo oncologico leccese.
Cultura Incontro sull'immaginario e sulla poetica dei The Cure 29/02/2024 Nuovo appuntamento con le storie rock targate Lecce Film Fest domani sera, alle 19:00, al Convitto Palmieri.
Musica “La rondine” di Mango rinasce grazie a Sanremo: la cover di Angelina riporta il brano del padre in classifica 24/02/2024 Il pezzo ha ottenuto un significativo riscontro su Spotify e nelle classifiche FIMI.
Musica ''Symphonic Pink Floyd'', l'evento speciale che apre la 49^ Stagione Lirica 2024 della Provincia di Lecce 14/02/2024 Il 23 marzo concerto che coinvolgerà l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento Oles, il Coro Lirico di Lecce e la tribute band OHM.
Curiosità Sanremo, concerto a sorpresa dei Negramaro all'alba 09/02/2024 La band salentina, in gara nella 74^ edizione del Festival della Canzone italiana, si è esibita sul lungomare della località ligure davanti ad uno stupito pubblico.