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Forno crematorio a Botrugno, iniziativa di protesta: striscioni sui balconi contro il progetto

Striscioni di protesta da parte di alcuni cittadini contrari al progetto di forno crematorio all’interno del cimitero comunale. Striscioni dai balconi per protestare contro la costruzione di ...

Striscioni di protesta da parte di alcuni cittadini contrari al progetto di forno crematorio all’interno del cimitero comunale. Striscioni dai balconi per protestare contro la costruzione di un forno crematorio: è l’iniziativa di alcuni cittadini di Botrugno  che si oppongono alla costruzione del tempio all’interno del cimitero comunale  voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco  Pasquale Barone. Dopo aver raccolto 1500 firme e ottenuto la convocazione di un consiglio comunale aperto, il dissenso viene affidato a 120 striscioni col messaggio:“No Forno”. Il 9 settembre scorso con determina N. 59 il dirigente del servizio lavori pubblici Maurizio Montagna ha proceduto all’affidamento provvisorio dei lavori per la realizzazione di un tempio crematorio all’Ati  formata tra le società Altair srl,  Edilver srl di Verbania (VB) e la salentina Futurcrem srl di Ruffano guidata dall’imprenditore Pasquale Toma. Si tratta di un Project Financing per un investimento complessivo di 2.202.085,00 euro per la realizzazione e la concessione trentennale dell’opera. Il concessionario dovrà riconoscere all’amministrazione comunale un canone annuo non inferiore al 4% del fatturato derivante dalle operazioni di cremazione e con un valore minimo di 15 mila euro. Secondo  il Movimento civico Apertamente  non c’è la volontà politica di ascoltare i cittadini: “L’impegno del consiglio comunale – spiegano - di avviare un referendum consultivo si è arenato nella commissione consiliare che dovrebbe approvare il regolamento. In questa scelta che riguarderà il futuro della nostra comunità e della salute dei nostri figli andrebbero coinvolti anche i cittadini di  San Cassiano e Nociglia. L’aspetto più preoccupante è il fatto che per legge gli impianti di questo tipo devono essere ubicati ad almeno 200 metri dalle abitazioni ma il tempio crematorio del Salento sarà costruito in una zona di ampliamento del cimitero di Botrugno che dista solo 50 metri dalla prima abitazione e nelle immediate vicinanze di un’azienda di agricoltura biologica”. Il Movimento chiede ai sindaci di San Cassiano, Gabriele Petracca e Nociglia, Massimo Martella di approfondire nelle sedi competenti tutti gli aspetti dell’impatto ambientale associato alle emissioni in atmosfera dell’impianto di cremazione che il Comune di Botrugno intende realizzare.    

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