Ambiente Cronaca Cavallino Produzione di cdr, il Tar nega l’ampliamento dell’impianto di Cavallino Decisione dei giudici della terza sezione leccese che hanno respinto il ricorso proposto dalla società Progetto Ambiente per l’annullamento del diniego di ulteriori ampliamenti dell&rsquo... 28/07/2016 a cura della redazione circa 1 minuto Decisione dei giudici della terza sezione leccese che hanno respinto il ricorso proposto dalla società Progetto Ambiente per l’annullamento del diniego di ulteriori ampliamenti dell’impianto in località Guarini. Nessun ampliamento dell’impianto per la produzione di combustibile da rifiuto in zona Guarini a Cavallino: è questa la decisione della terza sezione del Tar di Puglia, sezione di Lecce (presidente Costantini, estensore Enrico D’Arpe), con sentenza 1224 del 27 luglio. Viene respinto, dunque, il ricorso proposto dalla società Progetto Ambiente per l’annullamento del diniego di autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione di alcuni interventi di modifica ed ampliamento dell’impianto di gestione e trattamento dei rifiuti sito nel Comune di Cavallino, in località Guarini, per la produzione di Cdr (Combustibile derivato da rifiuto, oggi noto anche come Combustibile solido secondario - Css). La società Progetto Ambiente, che gestisce l’impianto pubblico di Cavallino ove viene trattata la frazione secca combustibile ricavata dai rifiuti solidi urbani della provincia di Lecce, aveva infatti richiesto l’autorizzazione integrata ambientale per a alcuni interventi di modifica ed ampliamento dell’impianto stesso. La Regione Puglia, con determina dirigenziale del 28 luglio 2015, ha espresso parere negativo anche in considerazione del diniego espresso dal sindaco di Cavallino in sede di Conferenza di servizi per la incompatibilità delle proposte modifiche con lo strumento urbanistico generale. Il Tar di Lecce, chiamato a decidere sulla legittimità del diniego di autorizzazione e del parere negativo espresso dal Comune di Cavallino, ha rigettato il ricorso condividendo le argomentazioni difensive offerte, difeso dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani e dalla Regione Puglia. Secondo i giudici, infatti, le modifiche proposte, che avevano ricevuto il parere sfavorevole di quasi tutte le amministrazioni coinvolte in conferenza di servizi, non solo non sono imposte dalle norme di settore e non possono essere qualificate come adeguamento alle migliori tecnologie di settore, ma risultano incompatibili – come evidenziato dal Comune di Cavallino – con le vigenti previsioni del Prg. Per le stesse ragioni, il Tar ha respinto anche la richiesta risarcitoria formulata dalla società ricorrente.
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