Ambiente Politica Lecce Torre Veneri, ricorso al Tar: Ministero costretto a verificare piano di caratterizzazione Nel ricorso di Lecce città pubblica, dalle memorie difensive dell’Avvocatura dello Stato viene ribadita la necessità di verificare il paino di caratterizzazione per valutare i rapp... 23/07/2016 a cura della redazione circa 3 minuti Nel ricorso di Lecce città pubblica, dalle memorie difensive dell’Avvocatura dello Stato viene ribadita la necessità di verificare il paino di caratterizzazione per valutare i rapporti rischio salute-inquinamento. Dovrà attivarsi il Ministero della Difesa per verificare il piano di caratterizzazione, già elaborato dal Disteba lo scorso 1° luglio 2016, sulla questione Torre Veneri e sui superamenti eventuali della “concentrazione della soglia di Contaminazione. L’Avvocatura dello Stato, infatti, in rappresentanza del Ministero, nel giudizio al Tar promosso da Lecce Città Pubblica lo scorso 27 giugno contro la delibera regionale di Valutazione di incidenza ambientale sulle attività militari del Poligono di Torre Veneri, ha ammesso la concretezza e la rilevanza dei pericoli per la salute umana e l’ambiente di un sito di importanza comunitaria. Dopo una lunga e insistita campagna di Lecce Città Pubblica, il Ministero della Difesa è costretta a procedere alle verifiche del piano di caratterizzazione, pronto dal 2014, e finora mai avviato, per la valutazione obbligatoria per legge del rischio salute/inquinamento. L’ultima puntata della vicenda aveva visto, dopo il preavviso di diniego del febbraio scorso da parte della Regione Puglia sull’istanza dei militari per la Valutazione di incidenza ambientale, un supplemento di osservazioni da parte degli stessi ed il rilascio della Vinca con prescrizioni da parte della Regione. Il 21 aprile Lecce Città Pubblica aveva manifestato cauta soddisfazione per un provvedimento atteso per anni. Tuttavia le prescrizioni apparivano a giudizio di Lcp, come sottolinea Gabriele Molendini, “troppo blande”. Il 27 giugno, col patrocinio degli avvocato Adriano Tolomeo e Barbara Renna, Lcp ha deciso di ricorrere al Tar avverso il provvedimento della Regione richiedendo di adottare in via cautelare tutti gli atti necessari per una rapida e concreta attuazione del piano di caratterizzazione di Torre Veneri finora approvato da settembre 2014 e mai attuato. Ad avvalorare quanto lamentato da Lcp un parere di Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene presso la Facoltà di Medicina di Pisa, che sosteneva come non si potessero compiutamente valutare i rischi derivanti dagli inquinanti rilevati senza l’attuazione del Piano di Caratterizzazione (analisi dei suoli). Inoltre ci si è avvalsi del parere del chimico De Giorgio, il quale ha tassativamente escluso che si possa valutare la biodisponibilità e la mobilità dei metalli pesanti rilevati (piombo e rame con valori elevatissimi) senza prima procedere all’attuazione del Piano di Caratterizzazione: “..Pertanto l’attuazione del Piano di Caratterizzazione del sito è indispensabile per poter escludere il passaggio da una situazione di inquinamento non pericoloso e sotto controllo da metalli pesanti a quella dannosa per la salute dovuta al transito dei metalli pesanti nel suolo alla falda acquifera ed alla catena alimentare dell’uomo”. “Alla luce delle importanti novità acquisite dalle memorie difensive dell’avvocatura dello Stato, LCP – spiega Molendini - rinuncerà a richiedere provvedimenti cautelari per andare direttamente a discutere del merito della vicenda una volta che siano state effettuate le analisi previste nel piano di caratterizzazione da qui a fine anno. Avremo elementi certi su cui poter incardinare le valutazioni anche degli organi giudiziari”. “Nel frattempo – aggiunge - vigileremo affinché tutto proceda come dichiarato e ci auspichiamo che gli enti interessati, Regione in primis, ma anche Comune di Lecce e Provincia (finora assolutamente latitanti), vogliano finalmente farsi parte attiva nella vicenda pretendendo ed ottenendo il rispetto di tutto quanto la legge prevede a tutela della salute umana e dell’integrità di un Habitat protetto quale quello di Torre Veneri. Siamo certi che anche le principali associazioni ambientaliste vorranno affiancarci d’ora in avanti per vigilare su quanto avverrà e sostenere la nostra battaglia a difesa della salute e dell’ambiente”.
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