Politica Nardò 

Incarico ad un indagato, bufera sul sindaco Mellone: “Già revocato”

 Attacchi della minoranza di centrosinistra e del Movimento 5 Stelle verso la decisione di nominare Angelo Calabretti nello staff del primo cittadino. Polemica rovente a Nardò per la nom...

 Attacchi della minoranza di centrosinistra e del Movimento 5 Stelle verso la decisione di nominare Angelo Calabretti nello staff del primo cittadino. Polemica rovente a Nardò per la nomina nello staff del sindaco del 71enne, Angelo Calabretti, indagato per turbativa d’asta.  I consiglieri di minoranza di centrosinistra Marcello Risi, Carlo Falangone, Lorenzo Siciliano e Daniele Piccione hanno stigmatizzato la decisione del primo cittadino: “Per la serie il nuovo che avanza. Naturalmente, alla faccia della valorizzazione delle professionalità neritine. Si tratta di un funzionario pubblico accusato di turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta per reati molto gravi. Ventidue persone, fra cui Calabretti, compariranno il prossimo ottobre davanti al giudice per le udienze preliminari. Solo la tempestiva e netta presa di posizione della minoranza ha costretto Mellone a fare retromarcia. Si tratta certamente di una nomina assai inopportuna”.  Anche il meetup Amici di Beppe Grillo Nardò ritiene assolutamete superficiale il comportamento del sindaco neoeletto Pippi Mellone nella gestione della nomina e revoca di Angelo Antonio Calabretti a consulente giuridico integrato nello staff del sindaco: “Pur essendo garantisti riteniamo che questa nomina sia stata fuori luogo e inopportuna. Ancora più grottesca la giustificazione della revoca. Il "non lo sapevo" del sindaco Mellone suona come un atto di assoluta leggerezza e disattenzione. Qualità pessime per chi si appresta a governare una città difficile come Nardò. La responsabilità non ammette leggerezza o improvvisazione”. Il sindaco Pippi Mellone ha spiegato di aver dato immediato mandato di revoca della nomina (del 19 luglio 2016) di Angelo Calabretti quale componente dello staff, “in quanto risulterebbero notizie d'indagine a suo carico che non ci erano assolutamente note. Siamo garantisti, non c'è nessuna condanna ma chi si occupa della Cosa Pubblica deve essere al di sopra di ogni sospetto. Le notizie contrastano con il nostro Codice Etico sottoscritto prima del voto e la revoca dell'incarico gratuito ha quindi decorrenza immediata”.

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