Cronaca Politica Società Lecce Scritta sul santuario, la replica del Terra Rossa: “Arte pilastro della cultura, noi non c’entriamo” Dopo l’indiretto j’accuse di Perrone in relazione alla scritta sul muro dello Smaldone, arriva la replica di Terra Rossa e De Nardis: “Cosa c’entra la scritta con lo sgom... 29/05/2016 a cura della redazione circa 3 minuti Dopo l’indiretto j’accuse di Perrone in relazione alla scritta sul muro dello Smaldone, arriva la replica di Terra Rossa e De Nardis: “Cosa c’entra la scritta con lo sgombero del centro sociale? Ci indigniamo allo stesso modo per il degrado sociale” Una foto accanto ad una scritta rossa ed è subito polemica. Il post del sindaco Paolo Perrone di ieri che chiamava all’indignazione i leccesi per l’atto vandalico, collegando l’episodio al Terra Rossa e dunque implicitamente – ma neanche tanto – attribuendo la responsabilità del gesto proprio ai collettivi antifascisti, ha sollevato subito un polverone. Il tempismo del post, proprio in concomitanza con il presidio antifascista che si è tenuto a Lecce su iniziativa dei collettivi studenteschi che protestavano per la festa dell'associazione di estrema destra Blocco Studentesco collegata a Casapound, ha fatto fare il due più due alla rete, che ha letto il monito di Perrone come un attacco proprio agli antagonisti. La risposta infatti non ha tardato ad arrivare. Oltre alle decine di commenti sul post del sindaco, due note ufficiali di Fabio De Nardis, docente di sociologia che ha portato avanti la battaglia per i Terra Rossa, e del collettivo del centro sociale chiariscono la loro posizione in merito. “Come mai il sindaco in questo suo sfogo chiama in causa il Terra Rossa, cerca velatamente di accusarci dell’atto?” chiedono dal collettivo Terra Rossa “Rispondiamo subito che non rientra nel nostro modo di concepire la lotta, rovinare un bene culturale, perché noi riteniamo l'arte un pilastro fondamentale della nostra cultura, un Valore da difendere e per il quale batterci. Inoltre, mentre la scritta in questione è “un pugno nell’occhio della città”, perché non lo è parimenti un asilo nido sito in periferia, abbandonato al degrado totale, luogo di sfruttamento della prostituzione e di consumo di sostanze stupefacenti? Gli abitanti di quel quartiere e di tutte le periferie leccesi non hanno lo stesso ‘diritto al bello’ dei cittadini che vivono nel centro e dei turisti che visitano questa stupenda città vetrina? Infine, per azione di ‘ripristino della legalità’, come il sindaco definisce lo sgombero dell’asilo occupato, si intende restituire la struttura al degrado nel quale versava?”. Sulla stessa linea anche l’intervento del docente di sociologia politica Fabio De Nardis: “E’ in atto un’operazione mediatica chiaramente strumentale portata avanti dal Sindaco Perrone” scrive “In maniera del tutto sconnessa il Sindaco chiede a tutti di indignarsi contro questo atto vandalico almeno quanto ci si è indignati per lo sgombero del Terra Rossa. Chiunque sia dotato di senso risponderebbe: ma che c’entra?” “Il Sindaco i suoi seguaci sono in difficoltà e hanno fin dall’inizio gestito in maniera molto goffa la partita del Terra Rossa” continua De Nardis, “una esperienza che gode di grande sostegno sociale. Ora sfrutta l’idiozia di qualcuno che imbratta una parete del centro storico lasciando intendere che dietro ci sia il Terra Rossa o chi lo sostiene. Ebbene, queste piccole tattiche comunicative funzionano con la gentucola e non con i cittadini dotati di senso. E comunque si sappia con forza: Io mi indigno contro chi imbratta i beni pubblici archeologici, è una cosa che considero idiota e senza senso. Allo stesso modo mi indigno contro le amministrazioni comunali che i beni pubblici li abbandonano al degrado sociale convinti che il consenso dei propri cittadini si conquisti con altri strumenti. Mi indigno contro quei politichetti di provincia che cercano goffamente di criminalizzare esperienze virtuose di rigenerazione urbana e mutualismo sociale attraverso l’azione auto-organizzata dei cittadini. Ma che miseria, ma che peccato! Basterebbe un pizzico di intelligenza politica in più per capire che l’amministrazione comunale, tutta questa partita, la sta giocando nel peggiore dei modi”.
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