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Palazzo Comi, Manca ribadisce: “Partenariato pubblico privato unica strada percorribile”

In occasione della Commissione provinciale Cultura odierna, la consigliera provinciale rilancia la proposta, sottolineando che sia l’unica via percorribile per il futuro di Palazzo Comi. &ldq...

In occasione della Commissione provinciale Cultura odierna, la consigliera provinciale rilancia la proposta, sottolineando che sia l’unica via percorribile per il futuro di Palazzo Comi. “La Provincia di Lecce, con il bando per Palazzo Comi,  promuove un progetto di valorizzazione che lo porti a pieno titolo a diventare quel polo culturale del Sud Salento che stiamo cercando di costruire. A ciò bisogna aggiungere che, per far rivivere Palazzo Comi occorrono centinaia di migliaia di euro da investire per rifare impianti, infissi e arredamento interno”. È questo quanto dichiarato e ribadito questa mattina dalla consigliera provinciale con delega alla cultura, Simona Manca, nella Commissione provinciale Cultura, convocata a Palazzo dei Celestini. “Oggi – ha spiegato -, la Provincia di Lecce, come qualsiasi altro ente pubblico territoriale, non è in grado di soddisfare da sola queste esigenze. L’unica strada possibile, quindi, per raggiungere l’obiettivo era ed è quella del partenariato pubblico – privato”. Dopo aver ascoltato i pareri giuridici e tecnici esposti dal segretario generale dell’Ente Giacomo Mazzeo e dal dirigente del Patrimonio Rocco Merico e dall’ingegnere Giulio Mele, la consigliera Manca ha preso la parola per chiarire, ancora una volta, alcuni aspetti del bando. “Nel partenariato pubblico – privato previsto nel bando, partenariato che abbiamo già sperimentato con successo a Cerrate con il Fai, si è avuto cura di mettere dei paletti. Il primo è che deve essere presentato un progetto culturale solido e sostenibile economicamente e, il secondo, che Casa Comi sarà vincolata ad una gestione che non la snaturi e quindi, in pratica, ad una gestione museale. Non comprendo, quindi, i malumori riguardo a questo punto da parte delle associazioni. Le invito a rileggere in maniera accurata il bando, dal quale potranno rendersi conto della effettiva volontà dell’Ente”. Da qui la conclusione di Manca: “Credo onestamente che le esigenze del Comune e delle associazioni non siano inconciliabili con questo bando, perché la stessa Provincia, che rimane comunque proprietaria dell’immobile, dopo che il privato si sarà aggiudicato il bene, potrà farsi carico di un dialogo tra quest’ultimo, il Comune e le associazioni, affinché vengano ascoltate e tenute in conto le loro proposte culturali”.

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