Sanità Lecce Quattro anni di attesa e arriva una sedia a rotelle troppo piccola, l'odissea di una donna obesa leccese La denuncia dello Sportello dei Diritti della Provincia di Lecce che invita la Asl di Lecce a snellire la burocrazia. Ci sono voluti quattro anni per avere una sedia bariatrica ma quando è a... 18/09/2015 a cura della redazione circa 2 minuti La denuncia dello Sportello dei Diritti della Provincia di Lecce che invita la Asl di Lecce a snellire la burocrazia. Ci sono voluti quattro anni per avere una sedia bariatrica ma quando è arrivata non era della sua misura ed ancora non le è stata sostituita. La denuncia arriva dallo Sportello dei Diritti della Provincia di Lecce che segue la signora Mary Buscicchio di Lecce nella sua “lotta” per ottenere il riconoscimento di un diritto. “Quando circa un anno e mezzo or sono sembrava essersi risolta l’epopea con l’assegnazione della tanto sospirata sedia, tra richieste smarrite da parte dei vari medici, aspettative disattese e continui rimandi anche questa le viene attribuita sbagliata, o meglio non adatta alla sua persona” scrive Giovanni D'Agata “Le ragioni di quest’errore sono tanto banali da far quasi rabbia: nessuno si era degnato di prenderle le misure prima di assegnarla. E’ seguito, quindi, un anno e mezzo di lotte per farla sostituire, che a tutt’oggi sono rimaste tutte senza esito, poiché sono cominciati i continui e soliti rimandi. Nonostante ciò, la signora è stata costretta anche per l’aggravarsi delle proprie già precarie condizioni di salute, dopo circa un anno dalla consegna, ad utilizzare quella “sbagliata” adattandola alla bene e meglio alla propria corporatura attraverso l’asportazione di un bracciolo per consentirle i minimi spostamenti. A rendere ancor più drammatica la situazione è stata la successiva rottura del freno sinistro che la costringe a mettersi con la sedia di spalle, per potersi alzare e sedere, con tutti i pericoli connessi per la propria salute” “Ciò che rende assurda questa vicenda umana, che poi è quella che vivono quotidianamente tanti obesi nel Nostro Paese, è che tutti questi fatti sono stati costantemente rappresentati agli “addetti ai lavori” che sino ad oggi non hanno fatto nulla per risolvere questa drammatica situazione. Ed anzi, proprio nei giorni scorsi – denuncia la signora allo “Sportello dei Diritti” - un dirigente medico dell’Asl di Lecce che le avrebbe garantito la risoluzione a breve termine del problema, le avrebbe letteralmente sbattuto in faccia il telefono. Un fatto senz’altro censurabile e paradigmatico, rileva il presidente dello “Sportello dei Diritti”, che invita la dirigenza dell’ASL a farsi carico della questione e ad impegnarsi al necessario snellimento di procedure troppo burocratiche che troppo spesso ledono in maniera lampante i diritti dei pazienti.
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