Calcio 

Dal capitano della Primavera scudettata al difensore goleador: tutto sui colpi last-minute di Trinchera

Punto sui giocatori scelti da Antonino Asta e Stefano Trinchera per completare l’organico che disputerà il campionato prossimo all’inizio. Alessandro Camisa, Abou Diop, G...

Punto sui giocatori scelti da Antonino Asta e Stefano Trinchera per completare l’organico che disputerà il campionato prossimo all’inizio. Alessandro Camisa, Abou Diop, Gianluca Freddi e Matteo Legittimo. Sono questi i nomi degli ultimi arrivati in casa Lecce, ovvero quei giocatori scelti da Antonino Asta e Stefano Trinchera per completare l’organico che disputerà il campionato prossimo all’inizio. Già detto di Legittimo, che i tifosi giallorossi conoscono bene visto il recente passato del terzino salentino (a disposizione di Lerda nella prima metà della stagione 2012/2013), è il momento di far conoscere meglio i tre “colpi” del 31 agosto che hanno rinforzato notevolmente difesa e attacco a disposizione di mister Asta. La prima ufficialità arrivata in ordine cronologico nell’ultimo giorno del calciomercato estivo è stata quella di Alessandro Camisa, difensore centrale classe 1985 nato a San Cesario e proveniente dal Vicenza. Fisico compatto, ottimo senza della posizione e discretamente bravo in fase di impostazione, come per Legittimo anche per lui questa è la stagione delritorno a casa, visto che con la maglia giallorossa ha vissuto momenti incancellabili, anche se meno recenti. Cresciuto tra le giovanili del Copertino e quelle del Lecce, Camisa era il capitano della “Primavera dei sogni” che, con Robertino Rizzo alla guida, sbaragliò le concorrenze delle più importanti squadre giovanili italiane andando a vincere gli storiciScudetti di categoria 2002/2003 e 2003/2004, oltre ad una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana. Di quella indimenticabile squadra, di cui facevano parte anche Rosati, Rullo, Vucinic, Bojinov, Esposito, Konan e suo cugino Graziano Pellè, il neo-giallorosso è tra quelli che hanno fatto maggiore strada, oltre ad essere risultato da subito uno dei più promettenti, tanto da guadagnarsi le attenzioni di Zdenek Zeman che lo ha fatto esordire in Serie A a Livorno nel 2005. Con la prima squadra del club leccese, però, il difensore centrale (che conta anche 7 presenze tra Under 18, 19 e 20 in Nazionale) non ha avuto le stesse fortune riscontrate in Primavera, e tra il 2004 ed il 2007 ha sommato solo 9 presenze in A e 1 in B. Il poco spazio avuto in giallorosso ha portato Camisa ad accettare prima il prestito in C1 allaSambenedettese (nel 2007/08, la sua prima stagione da titolare tra i “grandi”) e poi, nell’estate 2008, la rescissione con la società dei Semeraro e la firma per il Varese. In Lombardia il salentino ha vissuto quattro anni da protagonista contornati da due promozioniconsecutive dalla Seconda Divisione alla Serie B, con tanto di salto in A sfiorato nel 2011/12. La stagione successiva firma con il Vicenza, squadra ripescata tra i cadetti proprio al posto del Lecce, che tuttavia non riesce a salvare dalla nuova caduta in terza serie. Una stagione discretamente positiva l’ultima di Camisa in Lega Pro, prima del nuovo ripescaggio (anche stavolta ai danni dell’ineleggibile club di Piazza Mazzini) che ha poi riportato i veneti in B. Nella scorsa stagione, infine, Camisa ha guidato da leader difensivo per circa metà torneo i biancorossi, tra le sorprese del campionato tanto da sfiorare il clamoroso doppio salto in A, venendo poi sconfitti dal Pescara solo ai play-off. Un altro neo-giallorosso che nella passata stagione ha accarezzato l’idea della promozione (sebbene dalla Lega Pro alla B) è l’attaccante senegalese Abou Diop, arrivato in prestito dalTorino dopo aver disputato la seconda metà dell’ultima stagione a Matera. Nato a Dakar nel1993, ma arrivato in Italia già a 11 anni, l’ex granata è un attaccante alto ma rapido, che fa della tecnica in velocità e del senso del gol le sue armi migliori. Tutte qualità venute alla luce già nelle giovanili del Dakar e che attirarono le attenzioni degli osservatori della Pro Vercelliprima e di quelli del Torino poi, e proprio nel capoluogo piemontese la giovane punta raggiunse, nel 2010, la ribalta nazionale grazie ad un torneo Primavera giocato ad altissimi livelli. Nel 2011 ottenne il prestito nella sua ex squadra, il Dakar, con la cui maglia realizzò, appena diciottenne, ben 23 gol in 29 presenze. Con il ritorno nel Belpaese arrivò anche l’esordio in Serie A in maglia Toro, senza tuttavia riuscire a ritagliarsi uno spazio adeguato nell’undici di Ventura. Il club di Cairo decise dunque di mandarlo in prestito tra i cadetti, ma né a Crotone, né alla Juve Stabia né con la maglia della Ternana Diop riuscì a raggiungere la tanto auspicata maturazione, collezionando appena un centro in trenta gare giocate in un anno e mezzo. Un’inversione di tendenza l’attaccante africano l’ha registrata tuttavia a partire dallo scorso gennaio quando, spedito in prestito in Lega Pro a Matera da mister Auteri, riuscì finalmente a conquistarsi un posto da titolare ed a tornare al gol con discreta continuità (5 centri in 17 gare tra gennaio e maggio), in modo particolare realizzando marcature decisive nei secondi conclusivi di match delicati, vedi il gol-vittoria all’Arechi di Salerno o quello con il Savoia. Un bomber da “recupero” così al Lecce farebbe comodo, e non poco. Ultimo solo in ordine di tempo, e non certo per importanza, Gianluca Freddi potrebbe essere il colpo di mercato principale per la difesa giallorossa. Forte fisicamente, duttile tanto da poter giocare anche sulla fascia e con ottimi tempi di inserimento nell’area avversaria, l’ex Novara è nato a Roma nel 1987 crescendo tra le giovanili del Tor di Quinto e della AS Roma. Con il giallorosso del club capitolino non è tuttavia riuscito ad esordire in prima squadra, pur facendone parte per due anni, e nel 2007 ha deciso di firmare con il Grosseto, neopromosso tra i cadetti. Le cinque stagioni in Maremma sono state per Freddi stagioni ricche di soddisfazioni e condite da ben 9 centri, oltre che da una Serie A mancata solo ai play-off. Il passaggio, nel 2012, alla Reggina e quello, nel torneo successivo, al Brescia, non hanno consentito al difensore romano di fare il salto di qualità, complici le annate altalenanti delle due nobili decadute, elemento che ha indotto il neo-giallorosso ad accettare, lo scorso anno, il passaggio al Novara. In Piemonte ha realizzato ben 4 centri in 23 gare (una media-gol superiore a quasi tutti gli attaccanti del Lecce 2014/15), contribuendo in maniera decisiva al ritorno tra i cadetti degli azzurri, con i quali ha deciso di rescindere circa un mese fa, prima di accettare la corte di Trinchera con l’obiettivo di diventare uno deileader del nuovo Lecce.   Fonte: Salentosport.net  

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