Sanità Casarano 

Day hospital talassemici: “Terapia in una specie di deposito e carenza di personale”

Emergenza al day hospital talassemici: struttura inadeguata e troppo lontana dal reparto. E quest'anno l'emergenza sangue arriva in anticipo. Sono sul piede di guerra i talassemici che fanno rife...

Emergenza al day hospital talassemici: struttura inadeguata e troppo lontana dal reparto. E quest'anno l'emergenza sangue arriva in anticipo. Sono sul piede di guerra i talassemici che fanno riferimento all'ospedale di Casarano. A quasi nove anni dall'apertura del “Day Hospital Talassemici”, la situazione dei pazienti è ancora estremamente precaria. Lontani dal reparto di riferimento, non sono assistiti come si dovrebbe dai medici e dagli infermieri di reparto costretti per motivi logistici a continui spostamenti tra il day hospital e il reparto di medicina. Oltre alla cronica emergenza sangue - questa estate arrivata oltretutto in anticipo – i pazienti devono dunque anche fare i conti con problemi strutturali, che non permettono ai pazienti cure adeguate e la necessaria assistenza. “Nel corso degli anni abbiamo provato a far fronte alla situazione attraverso un incessante lavoro diplomatico” spiega adesso Claudio Mele, presidente dell'associazione talassemici locale, “ripetuti colloqui, in persona e telefonici, intrattenuti con la Direzione Generale la Direzione Sanitaria e i vari primari o facenti funzione dei vari reparti, ma nulla di tutto ciò ha contribuito a migliorare la nostra precaria situazione”.  “Da nove anni siamo continuamente spostati come merci da un reparto a un altro” continua, “con il risultato che oggi ci troviamo a svolgere operazioni delicate come trasfusioni, prelievi, visite, prenotazioni in un unico locale con spazi piccolissimi e non a norma, più simile ad un deposito che a una struttura ospedaliera”. Una situazione che va avanti da tempo, dunque, e a cui sembra che non si trovi soluzione. Affidata esclusivamente, come precisa ancora Claudio Mele “alla buona volontà della dottoressa assegnata al day hospital e all'unica infermiera, che però non sono messe nelle condizioni di fornire un servizio adeguato”. “Nove anni fa siamo stati illusi dalla creazione di un Day Hospital che si sarebbe dovuto occupare esclusivamente dei talassemici: uno spazio che rappresentava, nel nostro immaginario, una sorta di vera e propria svolta alla nostra situazione di 'malati cronici', che ci avrebbe consentito di ricevere le cure in un luogo di gran lunga più adatto alle nostre necessità, alleviando oltretutto, anche se solo in parte, il dolore la fatica ed il dispendio enorme di energie psico-fisiche che il nostro stato di salute comporta”. “Per questo” conclude “non possiamo sottacere, in merito alla carenza di una adeguata struttura e soprattutto di personale professionalmente preparato a risolvere eventuali (ma non infrequenti) problematiche estemporanee, dovute alla terapia trasfusionale. Siamo ormai stanchi di vivere, a seconda dei casi, la situazione di “ospiti indesiderati” di questo o quel reparto e ancor più stanchi di dover elemosinare, quasi come fosse un lusso e non la conseguenza di una patologia, il rispetto dell’ art. 32 della Cost. che sancisce come inviolabile e pieno il diritto alla salute e ne garantisce l’adeguatezza delle cure in caso di malattia”. L'associazione, alla luce di questi disagi, diventati oramai strutturali, chiede dunque che “la dottoressa Renni e l’infermiera Pennetta, nei giorni in cui i pazienti talassemici sono sottoposti a terapia trasfusionale, sia assegnata esclusivamente a mansioni che riguardino il 'Day Hospital Talassemici', e di conseguenza la costante presenza della dottoressa nel reparto predisposto per tali cure. Oltre “all'ampliamento dell’organico infermieristico, in modo da poter seguire adeguatamente e con costanza e con un elevato grado di professionalità i pazienti sottoposti a trasfusione oltre a sostituire le stesse professionalità quando sono costrette per motivi personali ad assentarci, ad oggi infatti non sappiamo chi siano le figure professionali indicate alla sostituzione in caso di loro assenza, e a dirla tutta (anche egoisticamente) speriamo che entrambe stessero sempre bene in modo da garantire sempre la loro presenza. Inoltre l’ampliamento dell’organico da noi auspicato, permetterebbe a noi pazienti di poter usufruire anche settimanalmente di un turno pomeridiano di terapia trasfusionale”. Ed infine “la realizzazione di nuovo day hospital adiacente al reparto di medicina in modo da consentire una costante presenza del personale infermieristico e medico in spazi adeguati e idonei con la divisione degli spazi a seconda delle attività necessarie”.

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