Calcio 

Bollini risponde alle frecciate di De Zerbi: “La mia carriera parla chiaro. Pronto ad un confronto”

Botta e risposta tra l’allenatore giallorosso e il mister dei foggiani, al termine del match di ieri. Prosegue il botta e risposta a distanza tra mister Alberto Bollini e Roberto De Zerbi, al...

Botta e risposta tra l’allenatore giallorosso e il mister dei foggiani, al termine del match di ieri. Prosegue il botta e risposta a distanza tra mister Alberto Bollini e Roberto De Zerbi, allenatore del Foggia, colpevole secondo il giallorosso di aver tentato di mettere pressione sul Lecce alla vigilia del confronto diretto tra le due compagini, esaltando in maniera subdola le qualità della rosa salentina. Dopo la reazione con annessa frecciata, arrivata nel dopogara di ieri, da parte del tecnico rossonero (“Non ho bisogno di mettere pressione all’avversario. Io sono da vent’anni nel calcio professionistico, e so come comportarmi”), non si è fatta attendere la contro-risposta di Bollini, che ha rivendicato i suoi successi in carriera ribadendo di essere pronto ad un ulteriore confronto con De Zerbi. “Lungi da me voler alimentare polemiche - ha dichiarato mister Bollini - ci tengo a sottolineare che ieri in conferenza stampa pre-partita, parlando del Foggia, ho fatto ai nostri avversari i complimenti per il campionato che sta disputando, ho espresso grande stima nei confronti dell’allenatore in seconda Brescia, mio ex giocatore in Serie C, e del direttore sportivo Di Bari, persone di spessore e conoscitori del mondo del calcio. Ad un certo punto della conferenza di ieri mi sono state riportate da un giornalista le dichiarazioni rese dall’allenatore della squadra avversaria. Se si vuole fare i complimenti non c’è bisogno di entrare ad analizzare ipotetiche tensioni altrui, che non ci sono. Sinceramente la pressione non la vivo per quello che succede all’esterno, ma cerco di portare all’interno del mio gruppo quella carica agonistica o serenità, di cui a volte la squadra ha bisogno. I ragazzi hanno saputo seguirmi in questi concetti. Per quello che attiene alla mia inesperienza, ricordo i mie 27 anni d’allenatore e quando alleni tanto le categorie non contano. Sono al 5° anno di Serie C/Lega Pro, senza contare i 12 disputati in Primavera con Lazio, Fiorentina, Sampdoria e di nuovo Lazio (con due scudetti vinti, una coppa Italia e tre finali e tanti giovani lanciati nei professionisti), i 6 mesi in Serie A e ne aggiungo anche 10 di Dilettanti tra settore giovanile e prima squadra. Se questa è inesperienza sono disposto ad ogni tipo di confronto”. Fonte: Salentosport.net

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