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Irregolarità nell'emergenza rifiuti: “Comuni si costituiscano parte civile”

La proposta arriva dai consiglieri di minoranza di Botrugno, che a qualche giorno dall’inizio del processo che dovrà far luce sulle procedure di gestione dal 2009 al 2011, chiede ai sinda...

La proposta arriva dai consiglieri di minoranza di Botrugno, che a qualche giorno dall’inizio del processo che dovrà far luce sulle procedure di gestione dal 2009 al 2011, chiede ai sindaci e ai consigli dei 21 enti dell’ex Aro 6 di ragionare su questa opportunità nell’interesse dei cittadini. Comuni uniti come parte civile nel procedimento che dovrà stabilire la regolarità delle procedure di gestione dell’emergenza rifiuti, nel periodo che va dell’estate 2009 fino al 2011, per i 21 centri della Ex Aro 6: è questa la richiesta contenuta all’interno di una lettera, inviata dai consiglieri di minoranza a Botrugno (Movimento Civico ApertaMente), ai sindaci e ai membri dei consigli comunali che fanno parte dell’ex Aro6, al sindaco di Maglie, Antonio Fitto, attuale Presidente dell’Aro7, a pochi giorni dall’inizio del procedimento, che partirà il prossimo 3 marzo. Nella missiva, si chiede di valutare l’opportunità, tenendo conto che, secondo quanto sostenuto dalla tesi accusatoria, l'impiego delle procedure utilizzate nel periodo di riferimento avrebbe prodotto un aumento esponenziale dei costi per oltre un milione di euro a carico dei comuni della ex Aro6. Gli imputati in questo processo, com’è noto, sono Fernando Bonocuore, responsabile tecnico in materia di rifiuti per funzionamento del Consorzio Ato Le/2, Silvano Macculi, nel ruolo di presidente del consorzio stesso, entrambi con l’accusa di abuso d’ufficio in concorso, e Fabio Walter Perrone, amministratore di fatto della società Tecnologia srl con sede a Galatina, per i reati, tra gli altri, di truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture. Il gruppo consigliare di minoranza di Botrugno, in rappresentanza del movimento civico ApertaMente, ha esplicitato ai colleghi degli altri comuni coinvolti la necessità di “difendere gli interessi dei cittadini”, nel caso che i soggetti interessati venissero ritenuti penalmente responsabili al termine dei tre gradi di giudizio e quindi fosse accertato un depauperamento delle casse comunali. I Comuni interessati dalla richiesta sono nell’ordine Andrano, Botrugno, Castro, Cutrofiano, Diso, Giuggianello, Giurdignano, Maglie, Minervino di Lecce, Muro Leccese, Nociglia, Ortelle, Otranto, Poggiardo, San Cassiano, Sanarica, Santa Cesarea Terme, Scorrano, Spongano, Supersano, Surano, Uggiano La Chiesa. Dal gruppo attendono una risposta da parte delle varie amministrazioni comunali nella speranza che “in ogni caso si agisca nell’interesse dei cittadini, nel rispetto delle finanze pubbliche e non facendo capo a contorte logiche politiche”.

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