Tv/Radio Dodici canali pugliesi destinati allo spegnimento, la Regione ricorre al Tar Il ricorso punta ad annullare la delibera Agcom che ordina la soppressione dei canali che creano interferenza con le frequenze di Croazia e Slovenia. La Regione Puglia ricorre al Tar Lazio per salv... 12/01/2015 a cura della redazione circa 1 minuto Il ricorso punta ad annullare la delibera Agcom che ordina la soppressione dei canali che creano interferenza con le frequenze di Croazia e Slovenia. La Regione Puglia ricorre al Tar Lazio per salvare 12 canali televisivi regionali. Lo scorso otto gennaio è stato depositato presso i giudici amministrativi l'atto di costituzione col quale la Regione si associa al ricorso della REA (Radiotelevisioni Europee Associate) contro la delibera dell’ Agcom che prevede la soppressione delle emittenti televisive private che “disturbano” il segnale di emittenti della Croazia e della Slovenia. La richiesta al Tar Lazio - la Regione Puglia è rappresentata dall'avv. Marina Altamura - è di annullare la delibera 480/14/CONS, che applicando la legge statale n. 9/2014 prevede lo spegnimento entro il 31 dicembre 2014 di 12 canali televisivi in Puglia, sui 18 complessivi dell'offerta digitale regionale. In Puglia rischiano di chiudere televisioni storiche come Telerama, Telenorba 7 e Telenorba 8, Studio 100 e Antenna Sud. "Consideriamo fondate le censure sollevate e valutiamo grave e irreparabile il pregiudizio derivante dal provvedimento, sul quale incide l'interesse dell'intera collettività regionale oltre a quello delle aziende televisive" ha dichiarato il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna. Si stimano in un migliaio i posti di lavoro minacciati, tra giornalisti, tecnici e amministrativi. Un emendamento alla legge di stabilità nazionale ha concesso lo slittamento al 30 aprile 2015 per lo spegnimento delle frequenze ma il problema rimane. La Regione Puglia depositerà nella giornata di oggi anche la memoria difensiva in cui sarà "argomentato il pregiudizio che la comunità pugliese subisce dal provvedimento Agcom”. "La Regione ora è anche legalmente al fianco delle emittenti e dei lavoratori delle nostre televisioni, a tutela delle voci del territorio, che sono le voci della democrazia", ha aggiunto Introna.
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