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La prima petizione italiana contro i pesticidi consegnata al presidente Vendola

Nella mattinata, l’associazione Casa delle agricolture “Tullia e Gino” ha consegnato al governatore le oltre 2mila firme della petizione contro l’agrochimica con un corposo rep...

Nella mattinata, l’associazione Casa delle agricolture “Tullia e Gino” ha consegnato al governatore le oltre 2mila firme della petizione contro l’agrochimica con un corposo report sui dati. Il presidente: “Meno chimica e più biologico per il bene dell’ambiente”. È stata consegnata ufficialmente in mattinata, direttamente nelle mani del presidente della Regione Puglia, la raccolta firme della prima petizione in Italia contro l’agrochimica, “No alla chimica in agricoltura. Vietiamo i pesticidi nel Salento”.  Presso l’Ufficio di Presidenza, a Bari, alle 11.30, l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino di Castiglione d’Otranto è stata ricevuta dal governatore e dall’assessore regionale al ramo, Fabrizio Nardoni. Sono stati resi noti i dettagli contenuti nel corposo report consegnato: in diciassette mesi sono state raccolte oltre duemila firma, il doppio rispetto all’obiettivo che ci si era prefissati. La sottoscrizione, che a partire dal Capo di Leuca ha coinvolto il resto della Puglia (Lecce, Trepuzzi, Sannicola, Maglie, Otranto, Martina Franca, Manduria) e non solo (Vicenza, Campobasso, Urbino, Imperia, La Spezia, Venezia, Bologna, Milano, Roma, Reggio Calabria, Parma, Modena, Avellino, Torino, Varsavia, Tirana, Bruxelles, Düsseldorf), è stata lanciata il 9 giugno 2013 dagli attivisti dell’associazione che nel Leccese si occupa di riconversione naturale di terre incolte, concesse in comodato d’uso gratuito dai privati, un nuovo modello di economia rurale e di coscienza collettiva. “Meno chimica e più biologico fa bene all’ambiente e fa bene persino al portafoglio – ha dichiarato Vendola –. Ci sono due ragioni per cui sosteniamo questa battaglia. La prima è una ragione di natura ambientale: i pesticidi e l’abuso della chimica contribuiscono ad intensificare il processo di desertificazione. E c’è anche una seconda ragione perché oggi sui mercati mondiali si cerca di leggere sempre di più l’etichetta di un prodotto per comprenderne la qualità, la tracciabilità e anche come è stato coltivato quel prodotto. Sta crescendo cioè un pubblico sempre più colto ed esigente. Ecco perché l’ingrediente del biologico e della sua qualità significa un valore aggiunto che cresce di giorno in giorno dal punto di vista dell’economia e della competizione”. L’assessore alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni ha voluto ricordare come lo stesso Carlo Petrini, in occasione del Salone internazionale del Gusto che si è svolto a Torino, abbia elogiato “la Puglia per essere tra le regioni più intraprendenti nel settore della biodiversità e del biologico. È un’attività  che anche nella prossima programmazione continueremo a garantire e ad implementare”. Con la petizione, che nelle prossime settimane sarà inviata anche al Ministero delle Politiche Agricole, alla Provincia di Lecce e ai Comuni salentini, si chiede di far un passo in avanti e “di inibire l’uso di fitofarmaci chimici, in particolar modo di quelli classificati come ‘tossici’, ‘molto tossici’ e ‘nocivi’, e di regolamentare in maniera restrittiva l’utilizzo di quelli catalogati come “irritanti” e “non classificati” e dei fertilizzanti sintetici”.  I danni provocati alla salute e all’ambiente dall’uso di questi prodotti sono stati finora argomento di convegni medici, allarmi lanciati nei rapporti dell’Oms e dell’Ispra. Ma manca ancora una consapevolezza diffusa sui rischi: “Eppure – dicono i membri di Casa delle Agriculture Tullia e Gino – le tante firme raccolte tra la gente comune dimostrano che il problema inizia ad essere più sentito tra i cittadini che tra le istituzioni”. Ad aderire all’appello anche intellettuali e rappresentanti istituzionali: la regista Cecilia Mangini; il presidente dell’associazione Movimento per la Decrescita Felice, Maurizio Pallante; la famiglia Girolomoni, fondatrice del marchio “Alce Nero” e pioniera del biologico italiano; i membri di Assocanapa; il direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone; i sindaci dei Comuni di Andrano, Montesano e Galatina.    

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