Sanità Lecce 

Vaccinazione antinfluenzale alle porte ma nell’Asl Lecce è emergenza informatizzazione

Stando ai dati dell’osservatorio epidemiologico regionale, l’azienda sanitaria leccese nella campagna di vaccinazione passata è risultata la più povera tra le province puglie...

Stando ai dati dell’osservatorio epidemiologico regionale, l’azienda sanitaria leccese nella campagna di vaccinazione passata è risultata la più povera tra le province pugliesi, per disponibilità di computer e stampante, utili alla stesura delle anagrafi vaccinali: solo 14 su 67 ambulatori sarebbero coperti. Con la vaccinazione antinfluenzale alle porte, nell’Asl leccese si fanno i conti con una vera e propria emergenza informatizzazione. Stando ai dati dell’osservatorio epidemiologico regionale (Oer), l’azienda sanitaria locale di Lecce nella campagna di vaccinazione 2013-2014 è risultata la «cenerentola» fra le 6 province pugliesi, in quanto la disponibilità di un computer e di una stampante è garantita soltanto in 14 dei 67 ambulatori, vale a dire meno del 30 per cento dei casi. Lecce è la più “povera”, visto che Bari, Brindisi e Bat sono coperte al 100 per cento, Taranto e Foggia al 60 per cento. Il monitoraggio tecnologico è stato condotto sui 223 ambulatori vaccinali in Puglia. E dire che l’informatizzazione delle Anagrafi vaccinali costituisce uno strumento fondamentale per il monitoraggio dei programmi di vaccinazione e per la gestione dei dati anagrafici e delle scorte di vaccini in magazzino. In Italia il 70 per cento delle regioni ha le anagrafi vaccinali coperte da informatizzazione. In Puglia la gestione informatizzata dell’anagrafe vaccinale è stata affidata al software “Giava”. Per ciascun assistito è possibile inserire, modificare o cancellare i dati di vaccinazione (nome, numero di lotto del prodotto utilizzato, data di somministrazione, ecc.) ed è possibile produrre in maniera automatica la stampa del certificato vaccinale. Le funzioni principali da monitorare sono: il magazzino, che consente di tenere sotto controllo le scorte di vaccini (costano molto alla collettività e se non usati vengono distrutti); le lettere-invito che permettono la produzione di liste di soggetti da arruolare per la vaccinazione e le statistiche per il monitoraggio e il confronto dei dati. Un altro dato preoccupante nella Asl di Lecce riguarda il numero di soggetti di età superiore a 64 anni che hanno ricevuto la vaccinazione antinfluenzale e le coperture vaccinali, nella stagione  2013/2014. Lecce è fra le peggiori: solo 97mila assistiti su 172mila (il 57 per cento) si sono vaccinati.  Più «collaborativi» dei leccesi : Bat (69%); Foggia (66); Taranto (65); Bari (60); Brindisi solo 55% Un trend negativo che si riduce in modo allarmante dal 2008. Dovuto a più fattori: scarsa sensibilità degli operatori sanitari (molti medici di base invitano ad evitare la vaccinazione antinfluenzale), recrudescenza dei movimenti antivaccinisti  e scarsa efficacia delle campagne informative della Asl. Fonte: Salute Salento.        

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