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“No allo sversamento dei reflui fognari in mare”: l’appello del Movimento No-Tub

Il movimento lancia un appello in rete per chiedere un’opposizione agli scarichi fognari in mare proposti dall’Aqp nelle aree di Torre Guaceto, Porto Selvaggio, Palude del Capitano e Salin...

Il movimento lancia un appello in rete per chiedere un’opposizione agli scarichi fognari in mare proposti dall’Aqp nelle aree di Torre Guaceto, Porto Selvaggio, Palude del Capitano e Salina dei Monaci. Il portavoce: “Progetti ostili alla natura”. Difendere Torre Guaceto, Portoselvaggio-Palude del Capitano e Salina dei Monaci da quello che viene definito l’attacco dell'Aquedotto pugliese: è questo l’impegno del comitato No Tub, il cui portavoce Agostino Indennitate, in una nota torna a chiedere che siano fermati i progetti di concentramento dei reflui di Nardò e Porto Cesareo a Torre Inserraglio. I progetti di sversamento dei reflui fognari in mare, previsti da Aqp, rischierebbero di compromettere in maniera irreversibile il territorio. Indennitate chiede al sindaco di Nardò, Marcello Risi, di farsi leader di questa cordata della “sensibilità culturale e della prospettiva di sviluppo compatibile ecosostenibile”: “La città – sottolinea - ha capito il rischio che questi progetti,calati dall'alto e impregnati di una visione figlia del passato”. Lo stesso portavoce del movimento “No-Tub” ha invitato alla sottoscrizione di un appello al sindaco proprio per portare avanti questa istanza e sono diversi i messaggi e le adesioni in poche ore, che vanno dai politici ai rappresentanti istituzionali, dalle associazioni ai cittadini. L’iniziativa vuole portare a bloccare i procedimenti attivati per il progetto di condotta in mare ed il progetto di colletta mento dei reflui da Porto Cesareo a Torre Inserraglio, spiegare al Presidente della Regione, Nichi Vendola, al vicepresidente Angela Barbanente e a tutti gli assessori competenti quanto sia importante “bloccare questi progetti devastanti e avviare una rigenerazione territoriale, urbanistica e culturale, in modo da colmare il gap di sensibilità che vede l'azienda pubblica Acquedotto Pugliese, a    Nardò e Porto Cesareo, come a Torre Guaceto e a Salina dei Monaci, impegnata in progetti che consideriamo ostili al territorio e alla natura”. Inoltre, l’appello vuole ottenere a Nardò, a Porto Cesareo e progressivamente ovunque, un cambio di strategia e l'investimento su impianti tendenti al riuso delle acque (come a Melendugno): “In questo modo – precisa Indennitate - si potrà anche alleviare un'altra piaga che investe Nardò attraverso il Canale Asso: oggi questo è recapito finale dei reflui fognari di oltre una ventina di comuni. Vedere Nardò unita nella richiesta di rivedere i progetti relativi alla condotta sottomarina, al collettamento di reflui fognari da Porto Cesareo, e al trattamento delle acque, rappresenta per me e per tutto il Movimento No-Tub una prima soddisfazione dopo settimane di smarrimento”.  

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