Animali Guagnano In casa 120 cani per 'passione': “Chi mi aiuta?” Una signora ama i cani fino al punto di vendere il suo patrimonio per mantenerli: a Guagnano un rifugio/abitazione con 130 'ospiti' pelosi. Da una parte una storia di dolore e amore smodato per gli... 22/07/2014 a cura della redazione circa 3 minuti Una signora ama i cani fino al punto di vendere il suo patrimonio per mantenerli: a Guagnano un rifugio/abitazione con 130 'ospiti' pelosi. Da una parte una storia di dolore e amore smodato per gli animali; dall'altra la normativa comunale sul randagismo, fatta di strettoie burocratiche, ristrettezze economiche e imbarazzi. La storia di Teresa Sorrento è un caso limite, uno di quelli degni di essere raccontati, una storia d'amore senza limiti verso i randagi che si è trasformata in enormi difficoltà, denunce e astio. Teresa, in pensione, circa 11 anni fa ha riversato tutto il suo affetto sui cani. Dopo un grave lutto, ha venduto tutte le sue proprietà per occuparsi dei randagi del territorio. A Salice ha così trasformato la sua residenza in un vero e proprio rifugio per cani liberi. Ma ben presto la situazione è diventata ingestibile: tra cani che le venivano affidati, cani raccolti per strada e cucciolate, il numero degli ospiti è diventato a due zeri, fino al punto di scatenare l'ira dei vicini che l'hanno denunciata. Ne è seguita una condanna ed una relativa ordinanza di sfratto dei cani, trasferiti in una struttura a pagamento. Ma Teresa non si è arresa, così dopo mille traversie ha deciso di acquistare un altro terreno, questa volta a Guagnano, chiedere le relative autorizzazioni, e farne anche la sua residenza. Nasce così, nelle campagne del paese, il rifugio “Amici di Jerry”, una struttura ancora in divenire dove la signora, finora a sue spese, si è intestata ben 130 cani. Una situazione ingestibile per delle finanze in esaurimento e di cui il Comune non intende farsi carico. Racconta Teresa: “Questa passione mi è costata cara, sia in termini economici sia perché mi ha attirato addosso l'ira delle amministrazioni. Ma non posso stare a guardare mentre, tra un balletto delle responsabilità ed un altro, i cani sono abbandonati a loro stessi o sbattuti in canili lager. Per questo, quando vedo cani in difficoltà, non posso resistere, e li porto con me”. Un'ossessione? Teresa non la vede così, tanto da rivendicare con orgoglio la sua sensibilità, di cui va molto fiera. Intanto il sindaco di Guagnano, Fernando Leone, di questa storia non vuole saperne. O meglio, intende continuare ad occuparsi dei cani del paese così come fatto finora, ovvero incoraggiando le adozioni e affidando i cani ammalati alle cure di un canile privato di Carmiano. “Mi risulta solo che la signora abbia richiesto le autorizzazioni urbanistiche, non so nulla di questi 130 cani, certo non sono nostri. Se intende mettersi in regola però, potremmo pensare ad una convenzione” spiega “ma il mio obiettivo è razionalizzare l'intervento. Al momento abbiamo in carico solo 22 cani, a 1 euro e 80 al giorno. Troppo spesso – per presunto amore o per interesse - vengono scaricati sulle amministrazioni i cani anche di altri territori. Abbiamo scelto il canile privato per questo: razionalizziamo i costi e garantiamo le cure necessarie”. La signora Teresa però, che specifica di non aver mai preso un euro da nessuno, adesso chiede aiuto. I cani aumentano di giorno in giorno e a chi l'accusa di non aver provveduto a sterilizzarli controbatte: “Sono tutti sterilizzati, per l'80% a mie spese, gli altri dalla Asl. I Comuni dovrebbero attingere ai fondi messi a disposizione dalla Regione e affrontare la questione. Come posso ignorare i cani in strada, così come mi è stato suggerito, se poi non c'è chi se ne occupa?”. Intanto i lavori del rifugio vanno avanti, ad aiutare la signora tra qualche giorno anche un ex detenuto, finora senza dimora e senza lavoro, che condivide con Teresa la sua passione per gli animali. Il signor Giuseppe Metrangolo avrà così la sua opportunità di riscatto, grazie ad un lavoro e ad un alloggio. mp
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