Cronaca Lecce 

Tentano il furto nel cantiere dell’ex Manifattura, danno da 7mila euro. Fermati in tre

Arrestati per furto aggravato e danneggiamento tre leccesi entrati nel cantiere. Avevano asportato materiali e strumenti di lavoro dal cantiere dell’ex Manifattura quando sono stati intercettat...

Arrestati per furto aggravato e danneggiamento tre leccesi entrati nel cantiere. Avevano asportato materiali e strumenti di lavoro dal cantiere dell’ex Manifattura quando sono stati intercettati dagli agenti delle Volanti nella serata di ieri. Sono finiti ai domiciliari due leccesi, mentre un minorenne è stato affidato alle cure di una casa famiglia, le tre persone sorprese nei pressi di Via Orsini Ducas, davanti all’ex Manifattura “Pecchiolli”. Erano le 23.00 di ieri quando una pattuglia della sezione Volanti, durante un’attività di controllo del territorio, transitando proprio lungo Via Orsini Ducas, ha notato in corrispondenza dell’intersezione con Via Antonaci un furgone di colore bianco, accostato sul margine sinistro della carreggiata con le portiere posteriori aperte ed all’interno un uomo. Gli agenti lo hanno subito identificato: si trattava di Angelo Pellegrino, leccese, 57enne. L’uomo era intento a caricare sul veicolo del materiale elettrico. A pochi metri c’erano altri due individui: per il Salvatore Sorrentino, leccese, 42enne e P. G., leccese, 17enne. Gli agenti hanno provveduto alla perquisizione del mezzo ritrovando all’interno numerosi cavi elettrici di diverso diametro, tutti corredati di spinotti vari, adibiti a prolunghe, monofase e trifase, 12 pomelli in ottone, una idropulitrice da 250 bar, ed una tronchese in metallo di circa 90 centimetri. Dopo un controllo più accurato della situazione, i poliziotti hanno scoperto che sul muro di cinta che delimita lo stabile ex Manifattura “Pecchiolli” c’era un varco realizzato piegando la soprastante recinzione metallica, con l’abbattimento di due blocchi di conci di tufo. Il furgone utilizzato era stato posizionato proprio in corrispondenza del varco creato, in modo da poter celare i movimenti, per non insospettire eventuali passanti. Gli agenti a quel punto hanno deciso di approfondire la situazione: con l’aiuto di un’altra volante è stata circoscritta la zona per poter meglio controllare i tre individui ed accertare l’eventuale presenza di altre persone all’interno del cantiere ed è stato convocato il proprietario del cantiere. L’imprenditore, dopo un rapido sopralluogo, ha confermato che i ladri, per poter entrare nel cantiere, regolarmente recintato e con gli accessi chiusi da cancelli assicurati con catene e lucchetti, avevano abbattuto i conci di tufo dal muro di cinta che affaccia su via Orsini Ducas e piegato parte della recinzione metallica soprastante. Anche la porta d’ingresso della zona destinata a mini appartamenti (parte finale di via Orsini Ducas) era stata aperta, dopo averne forzato il lucchetto. Anche la porta d’ingresso sul lato che affaccia su via Orsini Ducas, dove una parte della struttura è destinata ad uffici commerciali, era stata aperta dopo aver forzato anche in questo caso il lucchetto. Gli agenti, saliti al primo piano insieme al proprietario del cantiere, hanno verificato il danneggiamento dell’impianto idrico e la mancanza di 14 pomelli in ottone applicati sulle porte blindate dei vari uffici, parte dei quali erano nel furgone Fiat Ducato. Il proprietario ha anche segnalato la mancanza di una idropulitrice completa di lancia, tubi e accessori e di diverse prolunghe e materiale elettrico vario, tutto materiale ritrovato nel furgone. Anche una macchina “squadratufi”, del tipo con taglio ad acqua, custodita all’interno di un secondo locale adibito a magazzino, chiuso sempre con porta metallica e lucchetto, era stata danneggiata. Il proprietario ha riferito che la settimana scorsa, aveva subito un altro furto: ignoti si erano impossessati di una betoniera elettrica monofase, del valore di circa 1.200 euro, custodita in uno dei magazzini. Il danno arrecato dal tentato furto è stato quantificato in 7mila euro circa Due dei fermati sono stati  ottoposti agli arresti domiciliari, per il terzo, minorenne, si è proceduto all’affidamento alla famiglia.          

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