Cronaca 

Provincia, Pendinelli chiede dimissioni di Gabellone: "Indennità non dovuta"

Botta e risposta in mattinata tra il consigliere di opposizione Mario Pendinelli e il presidente Antonio Gabellone. Il primo: "Gabellone percepisce 14000 euro che non gli spettano, si dimetta&quo...

Botta e risposta in mattinata tra il consigliere di opposizione Mario Pendinelli e il presidente Antonio Gabellone. Il primo: "Gabellone percepisce 14000 euro che non gli spettano, si dimetta". Il presidente replica: "Osservazioni errate, noi abbiamo ridotto tutti i costi". "Chiedo le dimissioni del presidente Gabellone perché ad oggi ha percepito un'indennità non dovuta". Mario Pendinelli, consigliere di Patto per il Salento ha presentato le sue ragioni questa mattina in conferenza stampa, sollevando questioni che - secondo lui - dovrebbero invitare Gabellone a fare un passo indietro. L'indennità in questione è quella da presidente della Fondazione Tito Schipa, sulla quale Pendinelli aveva chiesto chiarimenti in un "question time" del 7 febbraio scorso. Si tratta dei 14mila euro che spettano al presidente della Fondazione. "Oltre le indennità - ha detto Pendinelli - c'è una logica della gestione del potere che non condivido. Quella logica che trova un esempio nelle società partecipate". Pendinelli si è appellato agli articoli 5 e 6 del D.L. 78/2010, considerando un'incompatibilità tra la carica di presidente della Provincia e quella di presidente della Fondazione.  Gabellone, però, ha voluto prontamente rispondere, dicendo che il richiamo a quella disposizione è fuori luogo. "Rispetto agli articoli 5 e 6 comma 2 - ha precisato Gabellone -, il consigliere Pendinelli confonde tra conferimento incarichi e incarichi all'interno dell'amministrazione. Il richiamo a tale norma è fuori luogo, è una carica riveniente dallo Statuto della Fondazione. E quest'ultima comunque non è una pubblica amministrazione, ma un ente privato". "Alcune considerazioni - ha poi aggiunto il presidente di Palazzo dei Celestini - era legittimo che si facessero ma forse andavano fatte in tempi diversi. Un consigliere che conosce i regolamenti avrebbe potuto tranquillamente farmi presente questa situazione. Il rischio è che in questo modo il vento di antipolitica e diffidenza si alimenti. Questa è stata un'amministrazione che ha realizzato (grazie agli assessori e ai consiglieri) una riduzione delle indennità del 30% prima e del 10% poi. Si è parlato di indennità chilometriche percepite indebitamente: al presidente era assegnata auto con autista, siccome mi è toccato tagliare tutti gli straordinari (risparmiando decine di migliaia di euro) per evitare di avere un trattamento diverso dagli assessori, ho chiesto si applicassero gli stessi limiti al mio autista. Una questione ulteriore: si è riportato in auge il tema sulle società partecipate. Per quanto rigiarda il consigliere Frasca, ricordiamo al consigliere che non abbiamo violato nessuna norma, abbiamo acquisito il parere del segretario generale".

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