Sanità 

“Vito Fazzi”, al via più controlli per chi assiste i pazienti

Dal 1° maggio familiari, conoscenti e badanti dovranno essere espressamente schedati e autorizzati. Ma resta il problema del ridotto numero di medici e paramedici. Maggiori controlli tra le cor...

Dal 1° maggio familiari, conoscenti e badanti dovranno essere espressamente schedati e autorizzati. Ma resta il problema del ridotto numero di medici e paramedici. Maggiori controlli tra le corsie del “Vito Fazzi” di Lecce. Nei giorni scorsi la Asl ha infatti approvato un regolamento, presentato dalla direzione del presidio ospedaliero, che disciplina la presenza di coloro che prestano assistenza ai pazienti fuori dall’orario di visita. Dal 1° maggio, quindi, verranno schedati e autorizzati coloro che chiedono di fornire assistenza ad un parente o conoscente ricoverato presso i reparti del nosocomio. Si tratta di una regolamentazione completa che riguarda elementi come sicurezza, decoro, privacy, igiene e che distingue tra coloro che prestano assistenza a titolo gratuito (parenti, amici, volontari, agenzie) e le cooperative che svolgono tale attività dietro compenso. Questa nuova regolamentazione è stata pensata per contrastare sia una serie preoccupante di furti perpetrati ai danni di pazienti e personale medico, sia altri tristi episodi compiuti da soggetti che si aggirano liberamente tra le corsie e le stanze dell’ospedale; è recente, infatti, la denuncia di una dottoressa vittima di molestie da parte di un pregiudicato che si trovava all’interno della struttura. Tra i principali fautori di questa novità il direttore sanitario del “Vito Fazzi”, il dottor Giampiero Frassanito: “Tutti coloro che vorranno fornire assistenza non sanitaria ai pazienti della nostra struttura dovranno presentare la relativa domanda, attraverso la quale verranno poi inseriti nell’elenco dei soggetti autorizzati. Ad ognuno di loro verrà consegnato un tesserino ed un camice, così da facilitarci la loro individuazione e sapere chi è presente nei reparti al di fuori degli orari di visita. Per i familiari non è previsto nessun segno di riconoscimento, ma incontreremo i caposala per vagliare la possibilità di fornire anche ai parenti un cartellino o un camice”. Nella regolamentazione sono stati infine inseriti anche i parrucchieri, in seguito alle numerose richieste pervenute in direzione; anche in questo caso, verrà redatto un elenco di professionisti del settore, abilitati allo svolgimento dell’attività. I pazienti potranno chiedere di avere i servizi del proprio parrucchiere di fiducia, il quale dovrà anch’esso essere autorizzato. Nelle intenzioni della direzione del nosocomio, la creazione di un qualche meccanismo di trasparenza per rendere facilmente individuabile anche questa categoria professionale, come ad esempio l’istituzione di un albo a rotazione. Alessandro Chizzini Fonte: Belpaese 

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