Politica Porto Cesareo 

Inchiesta di Porto Cesareo: si dimette il vicepresidente del Consiglio

Continua la bufera politica sul Comune di Porto Cesareo.  Eugenio Colelli, vicepresidente, rimette le deleghe e si dimette. “Non ci sono più le condizioni per lavorare” Nuove ...

Continua la bufera politica sul Comune di Porto Cesareo.  Eugenio Colelli, vicepresidente, rimette le deleghe e si dimette. “Non ci sono più le condizioni per lavorare” Nuove dimissioni a Palazzo di Città, a Porto Cesareo. Tra scossoni giudiziari e vicende di politica interna, si susseguono i colpi di scena nella marina e si registrano le prime scosse telluriche in seno alla maggioranza guidata da Salvatore Albano, che risente dei colpi di benna inferti da una complessa lunga indagine della magistratura che rischia, peraltro, di avere pesanti ricadute sulla stagione balneare  alle porte. Attese per stamane le dimissioni di Eugenio Colelli, ristoratore suffragato con 158 preferenze alle elezioni 2011, dalla carica di delegato alle sagre e vicepresidente del consiglio. Un gesto sofferto e pieno di rammarico da un lato, ma anche una risposta doverosa agli elettori di Porto Cesareo, e un richiamo puntuale ai colleghi di scranno, sindaco in testa. “Allorché ebbi a dare disponibilità a partecipare la compagine amministrativa che avrebbe dovuto reggere il nostro Comune, la mia piena condivisione delle idee, delle iniziative e dei progetti di governo mi indusse ad un consenso non solo entusiasta, ma incondizionato – sono le parole di Colelli - La possibilità che, in un momento di grave crisi economica, la realizzazione del programma elettorale che ebbe la benedizione della più gran parte dei nostri concittadini, desse nuovo slancio al paese e ne riabilitasse l’immagine sbiadita agli occhi dell’opinione pubblica, non poteva non coinvolgere chi, come me, si era risoluto a partecipare all’agone elettorale certo di poter dare un contributo al miglioramento”. La competizione, l’impegno con l’elettorato, la vittoria. I primi entusiasmi e poi l’avvio di un’inchiesta che giorno dopo giorno coinvolge amministratori, funzionari, dirigenti, imprenditori, in una sorta di vortice che grida chiarezza e orizzonti più sereni. Per tutti. Nel mirino delle della Procura in questi giorni, è finito lo stesso Colelli, insieme ai dipendenti comunali Gianfranco Papa e Felice Greco e ai tecnici Rosato Vantaggiato e Ruggero de Bartolomeo, per un’indagine sul rilascio della licenza per “La Terrazza”, ristorante di cui è titolare. Ma la scelta del consigliere matura davanti all’immobilismo della classe dirigente locale. “È per gli auspici disattesi che, con immenso dispiacere, ho deciso di rimettere quelle deleghe a suo tempo concedutemi –scrive il consigliere, con riferimento al progetto di partenza del gruppo di maggioranza- Non è per me condivisibile che la compagine di governo del paese soggiaccia inerte agli eventi, venendone dominata piuttosto che dominarli. Alla domanda di azione della cittadinanza, ad oggi, questo sodalizio amministrativo non è stato e non pare in grado di dare risposta”. Parole dure, quelle di Eugenio Colelli. “Paure, ansie, timori hanno condotto ad una paralisi che si ripercuote su tutte quelle famiglie che, dalla stagione estiva, si attendono di vedere garantite quelle condizioni che consentano di passare un anno sereno  –si legge nella lettera- La percezione di vivere in un paese sotto osservazione, agli occhi dell’opinione pubblica quasi culla dell’illegalità, è qualcosa che avrebbe imposto a questa amministrazione un’azione trasparente ed efficace di governo, per far realizzare che certe percezioni non solo fossero sbagliate ma offensive, per una comunità che ha sempre vissuto onestamente del proprio lavoro”. Al bando, dunque, l’immobilismo con cui il governo cittadino, colpito su più fronti, ha reagito o meglio, non reagito. Un pensiero va anche ai cittadini per cui “preoccupazione e disorientamento sono due problemi con cui ci si alza al mattino e ci si corica la sera”. Un clima pesante e inaccettabile per cui “per solidarietà con chi reclama un segno di riscossa o rivincita morale –aggiunge l’ormai ex delegato alle sagre- mi sono risoluto alla decisione, con l’auspicio che una scelta così forte possa essere una scossa anche per chi ritenga di continuare nell’attuale esperienza amministrativa che dovrà necessariamente cambiare e assumere ben altri contenuti e visibilità”. Fabiana Pacella  

Potrebbeinteressarti


Un nuovo logo per gli 80 anni della Cgil Lecce

Scelta l’idea di Davide Colluto, studente del ''Don Tonino Bello-Nino Della Notte''. Per un anno accompagnerà le iniziative e la comunicazione del sindacato. Il 23 aprile la premiazione nella scuola a Poggiardo.