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Riordino ospedaliero, nel Salento cardiologia a rischio

Previsti i tagli delle unità di terapia intensiva cardiologica. Si salvano solo Lecce e Tricase.   D’ora in poi bisognerà sperare di essere nei pressi di Lecce o Tricase...

Previsti i tagli delle unità di terapia intensiva cardiologica. Si salvano solo Lecce e Tricase.   D’ora in poi bisognerà sperare di essere nei pressi di Lecce o Tricase in caso di crisi cardiaca. Secondo quanto stabilito dal piano regionale di riordino ospedaliero, le unità di terapia intensiva cardiologica dei nosocomi di Casarano, Galatina, Copertino e Gallipoli dovranno chiudere battenti. È ancora guerra sul fronte sanità. Se la decisione di ‘razionalizzare’ l’offerta sanitaria sul territorio già viene mal digerita dai cittadini e dagli stessi medici (come nel caso della chiusura dei punti nascita) questa nuova scure che calerà sul Salento davvero è difficile da buttar giù. Tanto più se è vero quanto denunciato dai primari di cardiologia, ovvero che è una decisione che riguarderà esclusivamente il Salento. Secondo quanto spiegato dalla Regione, si dovrebbero salvare infatti solo le Utic (unità di terapia intensiva cardiologica) dotate di emodinamica o in cosiddette 'zone a rischio'. Criterio che, secondo quanto denunciato dai primari, in realtà non è stato rigidamente applicato su tutto il territorio pugliese, ma solo nel Salento. Ma tant’è. La battaglia è già partita. I primari di cardiologia hanno inviato ai sindaci dei comuni coinvolti, al Presidente della Provincia, alla Regione e ai sindacati di categoria una lettera/appello in cui spiegano le ragioni per cui sono fortemente contrari alla decisione. “Dove ricovereremo adesso tutti i pazienti con blocco cardiaco, embolia polmonare, shock, scompenso cardiaco refrattario, miocarditi, aritmie minacciose per la vita, che quotidianamente affollano le nostre Utic?" scrivono. "Dopo gli anni per fortuna lontani dei pellegrinaggi vero gli ospedali del Nord, metteremo in ambulanza i pazienti critici per nuovi e penosi, nonché pericolosissimi, pellegrinaggi locali verso le Utic di Castellaneta o Cerignola?”.

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